Steiner ricorda Grosjean e l’incidente che gli ha dato il titolo di “the man that walked out of fire”, ha affermato che “sono stati i 30 secondi più corti e più lunghi della mia vita”.
Guenther Steiner ha ricordato il terrore provocato dal famigerato incidente di Romain Grosjean, al tempo l’italiano era il TP della squadra americana.
Romain Grosjean durante il Gran Premio del Bahrein del 2020 ha colpito le barriere con la sua Haas a 220 km/h con il pieno di carburante. La vettura era distrutta e il tutto era in fiamme.
Dopo qualche minuto di terrore, che a tutti è sembrato un’eternità, Grosjean saltò fuori dall’auto distrutta e scavalcò le barriere. Camminò sulle sue gambe fino all’ambulanza e venne portato subito in ospedale. Quest’incidente, che l’ha lasciato con diverse bruciature, gli ha anche fatto avere il titolo di “the man that walked out of fire” – letteralmente “l’uomo che è uscito dal fuoco”.
Il ricordo di Steiner
L’ex TP Haas ha parlato nel podcast di Sky F1 e ha ricordato il terrore provocato da quegli attimi nel 2020 a Bahrein. Ha dichiarato: “La riflessione più grande è che siamo stati fortunati. Qualcuno si è preso cura di noi.”
“Sono stati i 30 secondi più corti e più lunghi della mia vita. Sai che se non esce ora, allora non uscirà più…”, ha aggiunto Steiner.
Ha, poi, affermato: “Ho gareggiato con le auto da corsa per molto tempo e quando vedi questa palla di fuoco, pensi che non sopravviverà finché non esce fuori. L’unico modo per sopravvivere è saltare fuori dalla macchina.”
“Mentre cercavamo di prendere il controllo della situazione, lui è saltato fuori. Ed è finita, eravamo a posto. La cosa più importante è che lui sia vivo. E noi ci saremmo occupati del resto.”
“Ora non guardo indietro con negatività perché lui l’ha fatta franca. Penso agli aspetti positivi. La sicurezza di queste auto da corsa. Senza l’Halo, non avrebbe avuto alcuna possibilità di uscire”, ha spiegato l’ex TP.
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Il sistema di sicurezza Halo e i ringraziamenti di Steiner
L’Halo è stato molto criticato appena è stato presentato su una monoposto, ma ora tutti si sono ricreduti. La barra curva che circonda la testa del pilota mentre è seduto nell’abitacolo è stata inizialmente criticata per la sua estetica. Questo dispositivo di sicurezza ha salvato, però, la vita dei piloti più di una volta e Grosjean è uno dei casi più estremi.
Ha, poi, continuato: “Ha avuto delle persone intorno a lui che lo hanno aiutato. Lui è stato fortunato, ma la F1 ha fatto la sua fortuna essendo severa.
Dopo che succede qualcosa, introducono nuove misure per renderla più sicura. Dopo quell’incidente, sono state apportate modifiche alla vettura affinché ciò non accadesse più.”
“Non c’era niente che non andasse con la macchina. Non avevamo mai sperimentato niente del genere. Non potevamo simularlo.”
Ringrazia Todt per aver insistito sull’impiego dell’Halo come sistema di sicurezza che è ormai ampiamente considerato un progresso tecnologico rivoluzionario.
Steiner ha dichiarato: “Prendo gli aspetti positivi. Do molto merito a Jean Todt, il presidente della FIA, che ha spinto il sistema Halo perché molte persone erano contrarie.”
“Le persone prendono decisioni che fanno sì che queste cose importanti accadano”, ha concluso
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Immagine copertina: Eurosport