Claire Williams, l’ex vicepresidente del team fondato da suo padre, ammette di rimpiangere la perdita del sostegno della famiglia Stroll prima di essere costretta a vendere il team. Ritiene che con l’arrivo di Adrian Newey, l’Aston Martin diventerà una vettura capace di conquistare il Mondiale.
Con l’ingaggio di Adrian Newey in Aston Martin, Lawrence Stroll ha lanciato un messaggio inequivocabile ai suoi avversari: “Voglio vincere”. L’ambizioso obiettivo del magnate canadese è fissato per il 2026, anno in cui entreranno in vigore i nuovi regolamenti tecnici della Formula 1. Questo contesto sarà particolarmente favorevole per un progettista visionario come Newey, il cui talento ha già rivoluzionato il mondo dei motori.
Prima che Stroll iniziasse la sua avventura nel Circus acquistando la Force India, trasformandola prima in Racing Point e infine in Aston Martin, il suo coinvolgimento nella Formula 1 era già iniziato con un investimento nella storica scuderia Williams. Proprio a Grove, quartier generale del team, piazzò suo figlio Lance, che corse per la squadra nelle stagioni 2017 e 2018. Durante quel periodo, Stroll ebbe modo di lavorare a stretto contatto con Claire Williams, all’epoca vicepresidente della scuderia fondata da suo padre Frank. A posteriori, Claire ha espresso rammarico per aver permesso a Stroll di allontanarsi e di intraprendere il suo cammino altrove, una mossa che con il senno di poi potrebbe essere vista come una grande opportunità mancata per la squadra britannica.
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Le parole di Claire Williams
“Aston Martin è potenzialmente una macchina da Mondiale, ed è qualcosa che mi fa impazzire visto che Lawrence era con noi”, queste le sue parole al podcast Business of Sport. “L’ingaggio di Newey è stato un colpo di genio. Qualsiasi cifra abbia messo sul tavolo per Newey, ne varrà la pena considerando il denaro che arriva dalla vittoria di un Mondiale“.
Il rimpianto di Williams è legato non solo ai risultati sportivi ma anche alla “salvezza” della sua gestione: “Noi poi abbiamo finito semplicemente i soldi. Per la stagione 2019 avevamo un title sponsor (ROKiT, nda), ma quando abbiamo parlato di pagamenti per il 2020 non si sono mai trasformati in realtà. Li abbiamo portati in tribunale e abbiamo vinto. Ci devono 30 milioni di sterline, la metà di quanto ci dovevano. Ovviamente non hanno pagato e questo ha lasciato un enorme buco nel nostro bilancio per il 2020. Ma siamo stati molto fortunati perché c’è stato qualcuno (Dorilton Capital, nda) che è arrivato e ha colmato quel buco, così siamo stati in grado di iniziare la stagione”.
*Foto in copertina, Credit: Williams Racing F1
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