La stagione 2024 di F1 non sta regalando grandi soddisfazioni all’Aston Martin, lontana dai ‘fasti’ dello scorso anno, ma dalla dirigenza si continua a lavorare con pazienza
Nelle quattordici gare di F1 sin qui disputate nel 2024, l’Aston Martin ha raccolto 73 punti, con miglior risultato il quinto posto di Fernando Alonso in Arabia Saudita. Evidenti i passi indietro rispetto alla prima metà dello scorso anno, quando l’asturiano conquistava podi a ripetizione.
A destare ulteriori preoccupazioni, inoltre, ci sono state le speranze disattese al cospetto degli aggiornamenti. A Imola, infatti, la compagine britannica ha cercato di dare nuova linfa al ‘suo’ Campionato, rimodulando l’AMR24 nel fondo, nell’ala anteriore e nell’aerodinamica posteriore. Eppure, la tanto agognata sterzata non è arrivata, nonostante si sia successivamente cercato di apportare degli ulteriori correttivi.
In effetti, dall’appuntamento italiano, Alonso ha ottenuto un sesto e due ottavi posti. Lance Stroll – nono in Emilia Romagna – si è piazzato settimo a Montreal e Silverstone, poi decimo in Ungheria. Non molto, considerando le ambizioni e la mole degi investimenti.
L’analisi di Mike Krack
Intervistato da Autosport sul tema, il Team Principal dell’Aston Martin, Mike Krack, non ha nascosto che nell’ambiente ci sia “un’enorme pressione“. Al contempo, però, l’ingegnere lussemburghese ha voluto precisare che Lawrence Stroll è parimenti consapevole che ci vorrà ancora del tempo, affinché il distacco dal vertice possa assottigliarsi.
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Parlando con il noto portale motoristico, il responsabile della squadra con base a Silverstone si è soffermato su due aspetti in particolare.
Così il Team Principal: “In primo luogo, i possibili progressi vanno posti in relazione con gli obiettivi di base ma anche con la concorrenza. Se ne dibatte. Si fa un piano. Non è però possibile passare direttamente dal settimo al primo posto. E’ evidente che ci siano alcune mosse da fare, per il futuro. Questo è un punto. Ritengo ci debba essere una certa dose di realtà o di realismo, come pure di pazienza“.
E ancora: “Quando però si apportano dei cambiamenti migliorativi senza che questi forniscano le prestazioni che dovrebbero, allora la pressione aumenta. Giustamente. Credo che la percezione esterna non sia sbagliata o errata. All’interno la sensazione è di un’enorme pressione perché le modifiche di Imola non hanno funzionato e abbiamo avuto la necessità di trovare una soluzione. Perciò, capisco anche che ci sia meno pazienza“.
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In secondo luogo, l’ex ingegnere della Porsche nel WEC, ha posto l’accento su quello che il futuro potrebbe riservare. In questi termini: “Lawrence Stroll lavora in questo settore da molto tempo e conosce il funzionamento della F1. Sa anche che se qualcosa non funziona, servirà tempo per cambiare“.
Poi, ha aggiunto: “E’ stato un pò un miscuglio di variabili, per quanto sia una situazione in cui non vorremmo trovarci. Abbiamo iniziato la stagione in quinta posizione. Volevamo avvicinarci. Avevamo un piano per competere con le vetture di punta e non l’abbiamo realizzato“.
L’auspicio, in Aston Martin, è che i cambiamenti – anche a livello di organico – possano avere degli effetti già dall’anno prossimo, in attesa del 2026, quando arriveranno i nuovi regolamenti e la nuova sinergia con Honda.
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