Ottobre 8, 2024
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F1 | La storia dietro l’addio imperfetto di Ricciardo alla F1

Con l’ipotesi che il GP di Singapore potesse essere l’ultima gara di Ricciardo in F1, prima e dopo l’annuncio ufficiale, molti hanno criticato l’addio ricevuto dal pilota.

Molte persone hanno criticato il fatto che Daniel Ricciardo non abbia ricevuto l’addio dalla F1 che meritava. Nonostante la scorsa settimana sia stato mostrato molto affetto per l’australiano, dopo che Il suo ritiro dalla F1 è diventato ufficiale, ci sono state ancora più critiche riguardo all’esecuzione dell’ultimo suo weekend di gara.

È stato reso chiaro che, secondo il parere di molti, non ha ricevuto l’addio che si meritava dopo la carriera che ha avuto e quanto ha dato allo sport. Infatti, se il paddock e il resto del mondo avessero saputo che quella sarebbe stata davvero la sua ultima gara, ci sarebbero potuti essere molti più festeggiamenti per celebrare l’occasione e mostrare il proprio appoggio.

Il fatto che Ricciardo non abbia ricevuto un trattamento del genere è una responsabilità attribuita completamente a Red Bull e a Racing Bulls, almeno all’inizio. Si pensava che l’australiano fosse stato tenuto all’oscuro. Ma affinché questa teoria fosse valida sarebbe stato necessario che Ricciardo non sapesse nulla dei piani per promuovere Liam Lawson e che tutto quello che è successo dopo il GP di Singapore fosse stato improvviso.

Secondo fonti attendibili, però, la realtà di come sono andate le cose tra Red Bull/RB e Ricciardo a porte chiuse è stata molto diversa. Come accade per la maggior parte delle cose nel complicato mondo dell’F1, si sono verificate una serie di fattori che hanno dato vita a un fine settimana in cui, sia la squadra che il pilota, non hanno avuto modo di salutarsi nel modo che avrebbero desiderato.

Ricciardo addio F1
La storia dietro l’addio imperfetto di Ricciardo alla F1.
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La sostituzione con Lawson

Quello che ha fatto sì che il GP di Singapore fosse l’ultimo per l’australiano, è stata un’opzione nel contratto di Liam Lawson con la Red Bull, riguardo il suo futuro in F1.

Diverse fonti hanno dichiarato che a settembre la Red Bull aveva una scadenza per fare avere a Lawson un posto in Formula 1 per il 2025. Altrimenti sarebbe diventato di fatto un free agent (ovvero un pilota svincolato). Con le sue performance dell’anno scorso, aveva sorpreso molte persone e la Sauber/Audi aveva messo gli occhi su di lui.

Dato che la Red Bull sta affrontando l’incertezza delle prestazioni di Sergio Perez ed è consapevole che l’impegno di Max Verstappen nei confronti della squadra non può essere garantito a lungo termine, non erano convinti di voler lasciare andare il neozelandese. Questo perché sarebbe potuto, potenzialmente, essere una persona di cui avrà bisogno della squadra principale in futuro.

Con i due team convinti che Lawson fosse un pilota che in futuro sarebbe stato utile e la scadenza di contratto del neozelandese, la loro domanda era in quale dei due team sarebbe andato e chi avrebbe sostituito.

La conclusione l’abbiamo vista, anche perché forse per Lawson sarebbe stato troppo pesante entrare subito come sostituto di Perez accanto al 3 volte campione del mondo. Una mossa del genere gli avrebbe potuto mettere troppa pressione e far finire la sua carriera prima che iniziasse. L’attenzione si era, quindi, spostata sul futuro di Ricciardo, nel secondo team della famiglia Red Bull, e si è evidenziata la poca costanza dei risultati da parte dell’australiano.

La situazione di Ricciardo

È importante ricordare che Ricciardo era stato riportato in Formula 1 non per aiutare il team RB a risalire la classifica, ma per fare una prova per un possibile ritorno in Red Bull se Perez non avesse dato i risultati sperati.

Nonostante la stagione un po’ deludente del messicano, le prestazioni poco costanti di Ricciardo hanno fatto sì che non diventasse mai un candidato vero e proprio.

Dal punto di vista di Helmut Marko, se l’australiano non fosse stato parte della famiglia nel 2025, allora non avrebbe avuto molto senso continuare con lui fino alla fine della stagione. Avevano soprattutto bisogno di risposte su Lawson nel caso in cui la situazione di Perez avesse continuato ad essere deludente. Nonostante Cristian Horner abbia provato tutto quello che era possibile per ritardare l’inevitabile, alla fine ha dovuto anche lui accettare che era meglio fare avanzare Lawson.

La decisione è stata presa diverse settimane fa e pare che Ricciardo sia stato informato del piano generale durante il weekend del Gran Premio a Baku. Ha avuto tempo di elaborare la questione, anche se la notizia non è stata resa pubblica in quanto la Red Bull non aveva alcuna intenzione di far diffondere delle storie sulla sostituzione di Ricciardo. Ha preferito lasciare al pilota australiano la decisione di come affrontare la situazione.

Helmut Marko ha dichiarato: “[Era] legato a una serie di fattori e obblighi [il fatto di non aver annunciato prima la notizia]. Bisogna anche prestare attenzione agli sponsor. Ha detto molto bene di essere in pace con se stesso [Ricciardo] e di aver fatto i conti con la situazione.”

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La storia dietro l’addio imperfetto di Ricciardo alla F1
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Leggi anche: Marko: Verstappen serio sulle minacce di lasciare la F1, nessun bluff


Il GP di Singapore

Quello che non è chiaro, è se Ricciardo sapesse che Singapore sarebbe stato definitivamente l’ultima sua gara o se fosse solo una probabilità per lui. Infatti, anche durante un’intervista rilasciata giovedì a Singapore, il pilota australiano ha fornito solo risposte vaghe sul suo futuro lasciando intendere che le cose non erano ancora definitive.

Quando gli è stato chiesto se fosse possibile che Singapore fosse il suo ultimo Gran Premio, il 35enne ha risposto: “Non credo. Ma non voglio nemmeno stare qui a fare l’avvocato. Guarda, direi ‘no’. Ma sappiamo anche come funzionano questi sport.

La gente non ha mai visto una stagione prima che accadesse, quindi non è niente di nuovo in un certo senso. Per cui non voglio essere tipo, ‘Oh, ci scommetterei tutta la mia casa al 100%’. Sono in giro da troppo tempo.”

Ci sarebbe dovuto essere, secondo alcune voci, un annuncio congiunto da parte di Red Bull e Ricciardo che però non è mai uscito. Potrebbe essere che l’australiano non volesse che si facesse un gran casino su di lui durante il weekend. O potrebbe essere che ci fossero questioni contrattuali che andavano ancora sistemate. Oppure potrebbe essere che sperava in un risultato brillante sulle strade di Singapore facendo così cambiare idea al team. Ovviamente queste sono solo ipotesi.

Le dichiarazioni di giovedì e venerdì

Come ha dichiarato Ricciardo durante le interviste del giovedì sul circuito Marina Bay: “La cosa folle di questo sport è che, e questo sono io in questo momento, sto solo dicendo un po’ di st*******. Ma poi salgo sul podio nel fine settimana e quindi divento, probabilmente, la cosa più in voga nello sport. Questo è il tipo di giostra in cui ci troviamo. E so che può cambiare molto rapidamente.

Quindi, guarda, so che le cose si stanno scaldando, per così dire, ma devo solo cercare di tenere la testa bassa questo weekend. E sì, spaccare un po’ di c*li.”

Infatti dopo venerdì sera, con le due vetture RB con due posizioni di distanza nella top 10, anche Marko ha lasciato intendere che per Ricciardo non era perduto ogni speranza.

Lui [Ricciardo] ha detto che se finisse sul podio, la situazione sarebbe completamente diversa. Sono totalmente d’accordo con lui”, ha dichiarato Marko.

Le qualifiche, però, non sono andate come si aspettava. Quando gli viene chiesto se il risultato delle qualifiche fosse stato più doloroso perché sembrava che dopo venerdì ci fosse stata un’opportunità di riscatto, Ricciardo ha affermato: “Non puoi semplicemente passare da una gara all’altra, tipo, è così… questo risultato non va bene. Pensavo che oggi sarebbe andato bene. Ma, sì, no, è così… sì. Non dirò altro.”

L’addio domenica sera

Arrivato al Gran Premio, la strategia di Ricciardo con le gomme non ha funzionato e si è ritrovato a lottare nelle retrovie. Nella sua testa, Ricciardo, probabilmente aveva già capito che la situazione era destinata a peggiorare e il suo addio alla F1 era prossimo.

Questo potrebbe anche spiegare perché era così volenteroso di tentare quel giro veloce all’ultimo minuto e perché, una volta superata la bandiera a scacchi ed essere tornato nella pit-lane, sia rimasto per qualche secondo immobile all’interno della vettura.

Anche se non c’era ancora l’annuncio ufficiale, ciò che sarebbe accaduto era abbastanza ovvio. Chi voleva dire addio a Ricciardo sapeva che quella domenica era il momento giusto. Infatti, Lando Norris è stato visto entrare nel garage della RB a tarda notte per dire addio al suo ex compagno di squadra.

Ci sarebbe, ovviamente, potuto essere un addio migliore per il pilota australiano e, basandosi su quanto accaduto dopo l’annuncio ufficiale, sarebbe potuta essere un’occasione emozionante e gioiosa. Sia Ricciardo che alla Red Bull sarebbe piaciuto potersi dire addio in questo modo.

Tuttavia, ci sono stati molti fattori interconnessi, tra cui alcuni contrattuali probabilmente, che hanno fatto sì che l’opportunità che ciò accadesse, svanisse.

Come, però, ha dichiarato lo stesso Ricciardo sui social media quando è diventata pubblica la notizia, in questo sport ci sono tanti aspetti positivi quanti negativi.

Il pilota australiano ha scritto: “Avrà sempre i suoi alti e bassi. Ma è stato divertente e, a dire il vero, non cambierei niente. Alla prossima avventura.”

 


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Immagine copertina: @F1

 

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