La FIA (Federation Internationale de l’Automobile) investe sulla ricerca dei motori a idrogeno liquido. La 24h di Le Mans sarebbe il primo traguardo, in futuro anche la Formula 1 potrebbe passare a queste innovazioni.
Ormai l’elettrico è una realtà nella Formula 1 e nelle maggiori categorie del mondo del motorsport. In questo panorama tecnologico che continua ad evolversi cercando di migliorarsi sempre, l’idrogeno potrebbe diventare una grande realtà.
Nei prossimi anni, si prospetta che l’innovazione a idrogeno possa alimentare alcuni delle principali discipline con campionati internazionali (Extreme H e Mondiale Endurance soprattutto) e in futuro approdare anche in Formula 1.
Nell’ultima riunione del consiglio mondiale – avvenuta lo scorso 28 febbraio – della Federazione, uno dei temi è stato proprio il motorsport alimentato a idrogeno.
Il comunicato della FIA dichiara: “Come parte del programma di transizione energetica, che definisce l’introduzione graduale di fonti di potenza alternative nel motorsport, FIA continua lo sviluppo di power unit alimentate a idrogeno in diversi campionati e discipline.”
“Per la prossima fase, la FIA concentrerà i suoi sforzi nel contribuire allo sviluppo e alla promozione di soluzioni basate sull’idrogeno stoccato in forma liquida. Considerate le caratteristiche del serbatoio, con peso e volumi inferiori rispetto ai serbatoi con idrogeno gassoso compresso, lo stoccaggio liquido è una modalità più adatta all’ambiente esigente delle competizioni motoristiche, dove l’ottimizzazione è la chiave. Questo inoltre permette all’architettura del powertrain di rimanere più simile a quella di una tradizionale auto a combustione rispetto a veicoli con serbatoi di gas compresso”.
L’idea più popolare del momento è lo stoccaggio dell’idrogeno in forma gassosa che, a quanto dichiarato, è più semplice a livello tecnologico e meno problematico energicamente parlando rispetto all’idrogeno in forma liquida. Però, quest’ultimo ha dei vantaggi: ad esempio, grazie alla sua densità, permette di risparmiare volume e peso nei serbatoi.
Le prospettive dell’idrogeno nel motorsport
Come scritto sopra, il primo campionato che proverà quest’innovazione, che debutterà nel 2025, sarà l’Extreme H. Nel 2027 ci sarà, invece, una prova con la 24h di Le Mans con l’istituzione di una classe a idrogeno.
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Al momento non ci sono veri e propri riferimenti all’arrivo dell’idrogeno nel mondo della Formula 1. Anche se, per i regolamenti in vigore dal 2026, lo stesso carburante all’inizio era un’opzione per alimentare i motori a combustione a pistoni contrapposti. Alla fine, però, si è arrivati alla conclusione di far evolvere le power unit attuali – la cui potenza elettrica salirà al 50 % – e la FIA, insieme alla F1, inizieranno a sondare il terreno per il futuro dello sport.
Tutto questo, però, parte dallo scorso dicembre, quando è stato mostrato interesse verso l’idrogeno nel motorsport con la formazione di un gruppo di lavoro composto da Extreme H, FIA e Formula 1.
Pat Symonds – Chief Technical Officer della F1 – aveva dichiarato: “Il gruppo di lavoro consente una collaborazione che ci permetterà di guadagnare esperienza diretta e contribuirà alla comprensione e allo sviluppo di diversi aspetti della propulsione a idrogeno che l’Extreme H adotterà.”
Questo viene, poi, seguito da varie idee nelle quali viene esposta la volontà di far tornare il motore termico centrale in F1. L’idrogeno, infatti, è utile a questo scopo, non andando a escludere completamente i carburanti sintetici (o di origine biologica) che entreranno a far parte dello sport dal 2026.
La FIA per il momento si limita a contribuire al finanziamento della ricerca e a migliorare lo sport con il passare degli anni.
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Immagine copertina: Formula Uno Analisi Tecnica