Mattia Binotto parla della difficoltĆ di stare lontano dalla Formula 1.
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, ma non secondo Mattia Binotto che, ai microfoni di varie testate – tra cui RacingNews365 – ha rivelato quanto sia stato complicato adattarsi alla vita dopo la sua uscita dalla Formula 1 alla fine del 2022.
Dopo oltre 28 anni dedicati alla scuderia di Maranello, di cui quattro al timone come team principal e la maggior parte degli altri passati nel reparto ingegneristico, Binotto ha affrontato un cambiamento radicale nel suo quotidiano, cercando di trovare un nuovo equilibrio lontano dalla pressione costante della massima categoria del motorsport.
Quando gli ĆØ stato chiesto come si ĆØ adattato alla vita lontano dalla F1, Binotto ha ammesso: “Ć stato molto difficile. Dopo tanti anni a pieno ritmo, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non ĆØ facile fermarsi improvvisamente. Pensavo che avrei potuto finalmente godermi un po’ di tempo libero, passare piĆ¹ momenti con la mia famiglia, e in effetti sono stati momenti preziosi e importanti. Ma passare da un impegno cosƬ totalizzante a unāimprovvisa pausa non ĆØ stato sempliceā.
“Mi sono ritrovato a casa a seguire tutte le sessioni, ad analizzare i dati, a leggere i giornali e le analisi dei giornalistiā ā continua. āEra difficile staccarsi completamente, tanto che facevo persino le mie valutazioni personaliā.
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La pausa, tuttavia, non ĆØ durata a lungo. Dopo aver ricevuto varie offerte, Binotto ha scelto con cura il suo nuovo progetto. La sua nuova avventura professionale lo vedrĆ coinvolto con Audi, dove lavorerĆ parallelamente a Jonathan Wheatley, che lascerĆ Red Bull per diventare team principal della scuderia tedesca. Questo nuovo ruolo sarĆ cruciale per gettare le basi del futuro successo di Audi in F1, e Binotto ĆØ entusiasta della sfida.
“Avere un punto di riferimento chiaro ĆØ fondamentale per il progetto“, ha spiegato. “Ora si tratta di stabilire le prioritĆ e capire come raggiungere gli obiettivi il piĆ¹ velocemente possibileā.
āLa mia esperienza in Ferrari, soprattutto durante gli anni di crescita negli anni ’90, mi ha insegnato quanto tempo e dedizione siano necessari per costruire una squadra vincente. Il processo richiede di inserire nel team giovani talenti, ma anche di affiancarli con persone esperte. Ć una sfida affascinante, forse ancora piĆ¹ grande di quanto immaginassiā.
Per lui, questa nuova opportunitĆ rappresenta un passo significativo nella sua carriera: una sfida che non vede l’ora di affrontare.
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Fonte immagine di copertina: Alessio Morgese/NurPhoto via Getty Images