Mattia Binotto ha commentato il suo ingresso in Sauber, dicendo come il team svizzero non aveva, oltre ai punti in classifica, anche piani e sviluppi.
La stagione 2024 di Sauber è stata decisamente negativa e, se non fosse stato per l’ingresso di Mattia Binotto, il team svizzero avrebbe concluso una stagione, per la seconda volta nella sua storia in F1, a zero punti.
Mattia Binotto è entrato in Sauber in qualità di direttore tecnico e capo progetto Audi ad agosto, ma la situazione trovata all’interno del team lo ha lasciato sconvolto, e ha raccontato ciò in un’intervista esclusiva a motorsport.com.

“Quando sono arrivato non solo non c’erano punti, ma non c’erano nemmeno piani o sviluppi, ed è questo che mi preoccupava di più“, ha detto l’ex Team Principal Ferrari. “Tutto era concentrato solo sul 2026, ma per me questo in qualche modo rappresentava un problema, perché penso che una squadra deve sempre lottare in pista.”
“È solo lottando, gareggiando in pista, che puoi capire quanto sei bravo e se stai andando nella direzione giusta. Devi capire le prestazioni, comprendere i punti deboli e i punti di forza del team, e devi anche affrontarli. Quando sono arrivato ad agosto, la squadra era praticamente congelata“.
Mattia Binotto è riuscito a cambiare marcia a Sauber, che nelle gare finali di questa stagione di F1 è riuscita ad essere un minimo competitiva e, proprio grazie a questo, Guanyu Zhou ha concluso in ottava posizione il GP del Qatar, ma l’ingegnere avverte: “Concludere ultimi con 0 punti o ultimi con 4 punti non cambia molto, la cosa importante per noi era assicurarci di aver definito la giusta direzione di sviluppo anche per la prossima stagione, e di essere carichi durante l’inverno. Oggi vedo una squadra più convinta di ciò che è necessario per la prossima stagione.”
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Crediti immagine di copertina: Automoto.it