F1 | Mercedes W15 non va, Wolff: “Abbiamo malfunzionamenti a Brackley”

La W15 sembra fino a questo momento non aver rispettato le aspettative che Mercedes si era prefissata ad inizio stagione, per un problema alquanto complicato…

Ci eravamo lasciati con Mercedes che nel 2022 e nel 2023 aveva continuato a perseguire il progetto zero-sidepods, fallito poi nella prima parte della scorsa stagione. A partire dal GP di Monaco, gli uomini della Stella hanno portato in pista una versione “B” dell’antecedente W14 con sidepods con la speranza di ricavare dati utili per il 2024, che non è iniziato però come ci si aspettava.

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Toto Wolff svela il problema che limita la W15 – Credit: La Repubblica

Toto Wolff: “Questo è il problema principale della W15…”

Il manager austriaco originario di Vienna ha riflettuto su quale potesse essere il problema principale e quest’ultimo dovrebbe essere legato proprio alla correlazione dati.

Secondo Wolff infatti, ci potrebbero essere dei malfunzionamenti negli strumenti di simulazioni presenti nel quartier generale di Mercedes a Brackley, non riuscendo dunque a correlare nella maniera corretta i dati ricavati in pista con quelli ottenuti invece al simulatore.


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Le problematiche riguarderebbero soprattutto la zona dell’ala posteriore. Il team principal di Mercedes ha affermato che il team anglo-tedesco sapeva di avere un’ala posteriore di dimensioni più ridotte, ma nonostante ciò si stava compensando la perdita ricercando una maggior competitività in curva.

Nonostante ciò, la W15 perdeva troppo alle alte velocità, ma le simulazioni dicevano che in un certo intervallo di velocità si doveva avere una certa quantità di carico aerodinamico che invece in pista non si è mai avuta visto che quel parametro con ogni probabilità era errato.

Questa l’analisi di Wolff, che però non ha perso la speranza riguardo la nuovissima vettura e l’intero team sta spingendo come non mai per risolvere la problematica e raggiungere il massimo del potenziale già a partire dal Gran Premio d’Australia che si correrà tra poco meno di due settimane.

Credit copertina: Getty Images


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