Mike Krack, Team Principal di Aston Martin, ha rilasciato delle dichiarazioni a riguardo della situazione all’interno della squadra in vista del prossimo anno
Mike Krack ha fatto il punto della situazione in casa Aston Martin. Il Team Principal della scuderia inglese ha dichiarato quali sono le complicanze riscontrate nell’ultima stagione e ci racconta l’approccio verso il 2025. Con questa generazione di vetture la Aston Martin ha avuto diversi alti e bassi. Alla stagione di esordio di queste nuove F1, il 2022, la “verdona” poteva dire la sua all’interno del midfield. Nella stagione 2023 si è iniziato con un exploit non indifferente, diversi podi e delle volte vicini alla Pole Position. Dalla parte finale di quella stagione e tutta l’annata appena conclusa, le prestazioni della Aston Martin sono parecchio calate.
Come visto con i diversi team, sviluppare questa categoria di monoposto è complicato. Ci sono stati esempi di diversi top team che non hanno ottenuto i risultati sperati tramite gli aggiornamenti. In linea generale abbiamo visto più volte come sia un problema la correlazione fra la galleria del vento e la pista. Aston Martin forse è la più grande rappresentante di questo aspetto. Spesso sono stati portati aggiornamenti corposi ma la prestazione della vettura si è altrettante volte allontanata dalle squadre di riferimento, per poi tornare vicina al vertice e ricominciare tutto da capo perdendo nuovamente il riferimento.

Le parole di Mike Krack
Il Team Principal Mike Krack ha fornito un’analisi su ciò di cui ha bisogno Aston Martin per trovare la propria via. Premettendo che si tratta di un compito complicato ha ammesso: “Le decisioni sono sicuramente difficili ma è per questo che abbiamo persone assunte per prendere queste decisioni. Abbiamo definito i target per il futuro in base a dove siamo adesso. Ora è arrivato il tempo di provarci e raggiungerli. A volte serve fare un passo indietro per poter muoversi in avanti. Il segreto è capire questo tipo di auto.”
“Sappiamo cosa succede quando ti avvicini troppo al limite. La questione è quanto ti ci puoi avvicinare e qual è il tuo bilanciamento quando ti avvicini. Durante le qualifiche con gomme nuove nascondiamo leggermente le nostre debolezze, è per questo che siamo così vicini agli altri. Il problema è nella gara quando i problemi dell’auto vengono fuori. In gara non c’è nulla da nascondere e si sa dove bisogna lavorare.”
Krack si è espresso anche sulla nuove figure all’interno del team, come ad esempio Enrico Cardile: “Penso sia una combinazione tra le nuove persone e quelle che già abbiamo. Risulta positivo avere personale con l’esperienza a riguardo di questo tipo di vetture. Da quando inizierà il lavoro gli forniremo le giuste domande e sistemeremo i nostri target.“
L’ultimo focus riguarda la prossima stagione: “Non possiamo lasciar passare il 2025. Abbiamo fornito per due anni di fila delle prestazioni inferiori ai nostri obbiettivi. Dobbiamo essere intelligenti, avere un approccio maturo e provare a risolvere passo dopo passo i problemi avuti questa stagione. Le auto sono abbastanza rodate adesso, ma ci sono ancora grandi differenze fra le squadre. Tutti hanno raggiunto un livello di maturità che noi non abbiamo e quindi dobbiamo compensare subito.”
L’approccio alle nuove vetture
I regolamenti in vigore dal 2022 trattano le vetture a effetto suolo. Maggior parte del carico è determinato dal fondo e dai canali venturi presenti in esso. Rimane, però, un fattore che spesso non è preso in considerazione ma che gioca un ruolo fondamentale, la finestra di funzionamento. La chiave di queste vetture è rimanere più vicine a terra possibile, ma per fare questo è necessario avere della sospensioni rigide che forniscono una minore finestra di funzionamento.
Un fattore fondamentale sono i mezzi con i quali si arriva a progettare e sviluppare la monoposto. La galleria del vento e i software di simulazione devono fornire i risultati più precisi possibili. Spesso ciò non è abbastanza e quello che viene visto al CFD poi si rivela completamente diverso in pista. La differenza con gli anni passati per Aston Martin sono i numerosi investimenti fatti in infrastrutture e sistemi per essere più efficienti e indipendenti. Le basi per arrivare nei posti alti della classifica sono state poste, adesso serve uno step successivo per dare continuità al lavoro svolto.
Un ultimo tema chiave è la differenza di mentalità con cui ci si approccia a queste vetture. Sempre tornando al discorso della finestra di funzionamento, l’obbiettivo deve essere quello. Il centro del focus non deve essere la ricerca del picco di performance o del massimo carico aerodinamico. Risulta necessario fornire al pilota una macchina che sia in grado di mantenere le prestazioni, in modo che lui possa estrapolare il meglio da essa. Per ottenere ciò serve che tutte le componenti della vettura convergano in maniera armoniosa verso la stessa funzionalità.
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