Sono stati rivisti, dalla FIA, due articoli del regolamento sportivo in seguito alle polemiche generate da due episodi avvenuti durante il Gran Premio in Cina.
Al momento, siamo nella pausa estiva della Formula 1 che finirà una volta arrivati al Gran Premio d’Olanda. La FIA, oltre ad aver approvato da poco l’utilizzo delle “mule car”, è intervenuta sul regolamento sportivo modificando due articoli che avevano generato qualche discussione durante il Gran Premio a Shanghai.
Infatti, durante il GP in Cina, il pilota Ferrari Sainz, è stato coinvolto in entrambi i casi che hanno spinto alla revisione dei due articoli del regolamento. Innanzitutto, la prima polemica nasce dopo il testacoda dello spagnolo durante le qualifiche che fece uscire la bandiera rossa. La seconda polemica nasce, invece, durante la gara sprint dopo un contatto con Alonso.
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L’incidente in qualifica
Il primo caso, vede come protagonista Carlos Sainz. Infatti, il pilota spagnolo, durante le qualifiche del Gran Premio in Cina, fece un testacoda e ebbe un leggero impatto con le barriere. Questa situazione costrinse la direzione gara a far uscire la bandiera rossa e a fermare la sessione. Tuttavia, dopo essere rimasto fermo per qualche secondo, il pilota Ferrari è riuscito a riavviare il motore e a tornare ai box. Dopodiché, una volta ripresa la sessione, Sainz è tornato in pista per continuare.
Tutto ciò fece sì che l’Aston Martin si appellasse, senza riuscire però a vincere. La direzione gara affermò che ai piloti era concesso del tempo per tornare in pista e non era specificato quanto.
Questo è stato il motivo per cui la FIA ha rivisto l’articolo 39.6 del regolamento sportivo. Ora questo regolamento afferma che: “Qualsiasi pilota la cui vettura si fermi in un’area diversa dalla pit-lane durante la sessione di qualifiche, o la sessione di qualifiche sprint, e riceva assistenza fisica, non sarà autorizzato a partecipare ulteriormente a quella sessione.”
L’incidente in gara sprint
Sotto i riflettori c’è nuovamente Carlos Sainz e l’Aston Martin. Infatti, anche per il secondo articolo rivisto dalla Federazione Internazionale dell’Automobile, il pilota Ferrari e il team britannico sono i protagonisti.
Durante la gara Sprint del GP a Shanghai, Sainz è stato vittima di un contatto con Fernando Alonso. Il pilota spagnolo dell’Aston Martin, ha ricevuto una penalità di 10 secondi che, però, di fatto non ebbe influenza sul risultato. Questo a causa del ritiro avvenuto nel corso della gara della vettura n.14. In sostanza, quindi, Alonso non ebbe l’opportunità di scontare la sanzione e non si ritrovò a doverla scontare nemmeno nelle sessioni successive.
Le polemiche nate da questo episodio hanno spinto la Federazione a intervenire sull’articolo 54.3 del regolamento sportivo. Ora, l’articolo recita: “Se una delle penalità viene inflitta a un pilota e questo non è in grado di scontare la penalità perché non classificato nella sessione di sprint o nella gara nel caso di a) [5 secondi di penalità] o b) [10 secondi di penalità] o perché si è ritirato dalla sessione di sprint o dalla gara nel caso di c) [drive through] o d) [10 secondi stop&go], i commissari sportivi possono imporre al pilota una penalità di posizione in griglia nella sua gara successiva.”
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Immagine copertina: La Gazzetta dello Sport