La stagione di Formula 1 si è conclusa e quindi ci chiediamo: cosa avrebbero dovuto fare Lando Norris e McLaren per vincere il titolo mondiale piloti?
La stagione di Formula 1 si è ormai conclusa. Prima di passare definitivamente al 2025 però, ci siamo chiesti: cosa avrebbero potuto fare Lando Norris, e con lui la McLaren, per riuscire a battere Max Verstappen e portarsi a casa il titolo mondiale piloti 2024? Analizziamo insieme tutte le occasioni perse dal pilota e dal team inglese. Per farlo suddivideremo la stagione in tre parti: dal Bahrain a Monaco, dal Canada al Belgio, e per finire tutta l’ultima parte che va da Zandvoort ad Abu Dhabi.

1° Fase: inizio a rilento per Norris
Il primo passo falso viene fatto a Jeddah. Dopo una qualifica conclusa al sesto posto, Norris mantiene la posizione per tutta la prima parte di gara. Al giro 7 entra in pista la Safety Car con la quale, la maggior parte dei piloti, effettuano la sosta passando al compound duro con cui avrebbero terminato la gara. Ricordiamo infatti che sotto SC, il tempo di pit stop si dimezza.
A Lando Norris però, che si trovava a 3.5 secondi dietro a Piastri, è stato chiesto di continuare andando a perdere un sacco di tempo. Questa svista ha costato due posizioni all’inglese. I punti persi in Arabia Saudita però, sono stati “recuperati” in Australia. Verstappen si ritira nei primi giri, perdendo quella che probabilmente sarebbe stata una vittoria, e offre a McLaren un posto sul podio.
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Voliamo poi a Suzuka. Con la sosta anticipata per difendersi dall’attacco di Leclerc, il team di Woking ha fatto perdere due posizioni al suo pilota di punta. Quello che poteva essere un è podio, è diventato un quinto posto; nel mentre Verstappen continua a vincere.
Il primo colpo durissimo per Norris è arrivato nella sprint in Cina. Dopo una pole straordinaria sotto il diluvio, il numero 4 perde sei posizioni nel corso del primo giro. La gioia arriverà poi a Miami con la prima vittoria. Purtroppo però, non riesce a portare a casa il bottino pieno: nella sprint race, dove partiva dal nono posto, è stato costretto ad un ritiro per un contatto di gara.
2° fase: l’ascesa di Norris e della McLaren
Un altro passo falso è quello a Montreal. La gara inizia in condizioni di bagnato e Norris, con un ottimo ritmo, riesce a portarsi al comando dettando il passo. Con l’entrata in pista della Safety Car però, il team perde di nuovo l’occasione: Norris non si ferma con i suoi diretti avversari, ma al giro successivo.

Non avendo le gomme slick in temperatura, ha perso sette punti e una possibile vittoria. Per non parlare di quanto successo in Austria: per non accontentarsi del secondo posto, Norris e Verstappen si sono scontrati. Questo ha portato al ritiro del pilota McLaren.
In condizioni miste tra asciutto e bagnato, a Silverstone il pit stop è arrivato nuovamente con un giro di ritardo. Inoltre nel corso dell’ultimo stint, Norris ha montato le gomme rosse che si è rivelata essere la strategia sbagliata. Un’altra vittoria sarebbe arrivata in Ungheria se McLaren non avesse chiesto lo “swap position”.
Il grande limite di Norris si è rivisto in Belgio. A Spa, dove partiva dalla quarta casella, una brutta uscita in curva 1 gli ha fatto perdere posizioni, lasciandolo al settimo posto. Sotto la bandiera a scacchi, terminerà nuovamente dietro a Verstappen che partiva da centro gruppo.

3° fase: la rincorsa mondiale
Con l’arrivo dei problemi per la Red Bull, Norris ha cercato di fare di tutto pur di riavvicinarsi. A Monza però, l’attacco aggressivo subito da Piastri alla roggia, gli ha fatto perdere la posizioni anche su Leclerc; altri punti lasciati. Così come è successo anche a Baku: l’esclusione dal Q1, lo ha messo automaticamente fuori da ogni speranza di podio.
Ad Austin e Messico, si è vista la vera battaglia tra i due contendenti. Negli Stati Uniti, se non avesse preso la penalità per track limits, sarebbe sicuramente finito davanti al campione del mondo, mentre in Messico ha ottimizzato il tutto. Durante il GP del Brasile, corso in condizioni estreme, dopo essere stato sorpassato da Russell, termina la gara dietro a Leclerc con una vettura nettamente superiore.
In Qatar sono stati persi altri punti importanti. Un punto in più sarebbe arrivato dalla vittoria nella gara sprint se Norris non avesse ceduto la posizione a Piastri. In gara, senza i 10 secondi di penalità, Lando avrebbe guadagnato ben 17 punti in campionato.

Conclusioni
Se avessero sfruttato al meglio ogni gara, l’inglese avrebbe totalizzato 476 punti, 35 in più di Verstappen. Lando Norris su McLaren sarebbe riuscito a vincere il campionato mondiale di Formula 1. Tuttavia, se Verstappen avesse ottenuto il punteggio massimo possibile ad ogni weekend, avrebbe confermato quanto avvenuto nella realtà.
*Foto in copertina, credits: formula1.com
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