Lando Norris commenta la presenza di numerosi piloti rookie nella prossima stagione di F1 vedendo ciò come un maggiore rischio per le competizioni
Se nel 2024 la line up non ha subito alcune variazioni, almeno per quanto riguarda l’inizio della stagione, non si può dire la stessa cosa per il prossimo anno. Nella stagione di F1 2025 vedremo infatti molti rookie, visti da Lando Norris, come un maggiore rischio per le competizioni.
A dire la verità, i veri debuttanti sono solamente tre: Andrea Kimi Antonelli, Jack Doohan e Gabriel Bortoleto. Gli altri due, Bearman e Lawson, hanno già disputato weekend completi alla guida delle monoposto della massima categoria del motorsport.
Incerta è invece la presenza di Franco Colapinto. Il giovane pilota Williams, nonostante le buone prestazioni che sta portando a casa, non ha ancora trovato un sedile per il 2025. Alcune voci lo vedono vicino a Red Bull, o a sostituire Liam Lawson qualora il neozelandese fosse promosso nel team principale. Quello che potrebbe mischiare le carte, in questo caso, è sicuramente Sergio Perez.
Ed è proprio parlando di questa “marea” di giovani che Lando Norris si è dimostrato titubante. “Già da questa stagione abbiamo visto come stanno emergendo molti piloti giovani e talentuosi. Nonostante siano molto preparati resta ancora un rischio, questo è sicuro“.
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“A dire questo mi sento più vecchio. Sono sicuro che come Liam, Oscar e Franco nei prossimi anni vedremo un sacco di piloti arrivare e fare un buon lavoro sin da subito. Ma purtroppo quando parliamo di F1 non si parla solo di uno o due weekend“.
“Parliamo infatti di circa 24 GP all’anno“, continua Norris nell’intervista a RacingNews365. “Riguarda un’intera stagione ed è questa la più grande difficoltà. Entrare e trovare da subito velocità con una monoposto è la parte più facile“.
“La cosa difficile è non schiantarsi ogni fine settimana andando a compromettere lo sviluppo, aiutare la squadra, essere un leader e non guardare solo al presente ma proiettarsi anche in chiave futuro. Sapere quando si devono fare sacrifici per trovarsi meglio negli anni successivi. Ci sono una serie di cose che rendono un pilota completo“.
*Foto in copertina, credits: Getty Images
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