Archiviata l’ennesima vittoria di Verstappen, commentiamo quanto successo quest’oggi. Ecco a voi le pagelle del GP d’Ungheria 2023.
E mentre Lando Norris, probabilmente stufo di vederlo sempre vincere, decide di distruggere il premio di Max Verstappen, si archivia l’undicesimo weekend di questo campionato 2023 di Formula 1. Sembra scortese dirlo, ma la prima notizia negativa che emerge da questo weekend è che ne mancano altri 11 alla conclusione della stagione. Verstappen vince ancora davanti a Norris, in una McLaren clamorosamente rinata, e Perez, che è riuscito quantomeno ad ottenere il gradino più basso del podio. Quarto Hamilton, il quale conclude una gara dall’esito non sperato, portandosi dietro Piastri e Russell. Poi ci sono le Ferrari, in un weekend non roseo come le previsioni annunciavano. Analizziamo quanto successo quest’oggi con i nostri voti, ecco a voi le pagelle del GP d’Ungheria 2023.
TOP 3
MAX VERSTAPPEN: voto 10. Chiuso l’ennesimo weekend in cui, dalla curva 1 del giro 1 in poi, non ha praticamente avuto rivali. “Sconfitto” in qualifica da uno strepitoso Hamilton, in partenza ha fatto le spalle grandi, rispondendo immediatamente all’inglese e rendendo la sua gara molto più agevole del previsto. C’è stato poi un momento in cui Verstappen ha deciso praticamente di “mandare tutti a dormire”: al passaggio sul traguardo per concludere il 53esimo giro, l’olandese ha fatto segnare un 1:20.504. Inutile dirvi che è il giro più veloce in gara, ma il dato che fa rabbrividire è che il secondo giro più veloce, appartenente a Lewis Hamilton, è di 1 secondo più lento. Qualcuno lo fermi.
LANDO NORRIS: voto 9.5. Nonostante la sua delusione dopo le qualifiche, il pilota McLaren esce dalla tappa ungherese con ottime sensazioni. Ormai la sua vettura non è più una sorpresa e, ora possiamo dirlo, è competitiva. Certo, non basta per competere con Max Verstappen (che ha vinto con 33s di vantaggio), ma vedendo da dove si è partiti, quello della McLaren si può definire un miracolo. Ovviamente il talentino di Bristol non aspettava altro, il secondo podio consecutivo scaccia via incubi e paure. Primo degli umani.
SERGIO PEREZ: voto 7. Ennesimo weekend da tanti se e tanti ma. Si, alla fine il podio è un buon risultato, ma il messicano continua a non convincere. A muro in FP1, con un incidente da novellino, e una prestazione scadente (ancora una volta) in qualifica. Deve ritrovare la miglior condizione quanto prima perché in AlphaTauri c’è qualcuno che scalpita e può mandare all’aria il suo sodalizio con Red Bull. Con questa vettura, che ha più le sembianze di un missile, in mano a Verstappen, sarebbe un peccato perdere le future occasioni.
PILOTI A PUNTI
LEWIS HAMILTON: voto 7.5. Il giro di qualifica è stato da pelle d’oca, da uno che, nel sabato ungherese, avrebbe fatto di tutto pur di mettere la sua W14 in pole position. Tuttavia, come ben si sa, i punti si fanno la domenica, e la prestazione odierna del 7 volte campione del mondo ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. Il primo obiettivo, e più importante, e cioè quello di non sbagliare la partenza, è stato miseramente fallito. In un colpo solo perde tre posizioni, con Verstappen e le McLaren che hanno ringraziato. La sua gara poi è stata piuttosto lineare, posizione su Piastri ripresa ma poi persa quella su Perez. Oggi un po’ tutti ci aspettavamo qualcosa in più, gran peccato.
OSCAR PIASTRI: voto 7.5. L’australiano, insieme alla McLaren, continua a stupire. La sua stagione da rookie si preannunciava essere un horror ma, in meno di una settimana, si è trasformato in un film da una trama decisamente più allegra. Al via il suo spunto è magistrale, così come il primo stint. Poi però si spegne, il ritmo cala sempre di più, giro dopo giro, e il podio si allontana. Per la seconda volta, dopo lo straordinario lavoro a Silverstone, non lo troviamo con un trofeo in mano, ma arriverà il suo momento.
GEORGE RUSSELL: voto 7. Qualifica a dir poco disastrosa, ma in gara veste le sue migliori parti e decide di rendersi protagonista di un gran recupero. Strategia azzeccata e qualche sorpasso lo vedono scalare la classifica fino alla settima posizione, diventata sesta per la penalità di Leclerc. Alla fine il bottino è succulento, ma da lui ci aspettiamo sempre qualcosa in più.
CHARLES LECLERC: voto 6.5. L’Ungheria sembra essere ormai il suo incubo, quel luogo dove ogni anno qualcosa va storto. Poteva esserci un risultato diverso, ma il pit-stop butta alle ortiche quanto di buono era stato fatto nei primi giri. E’ un peccato, perché questa SF-23 alla fine non sembra esser cosi lontana da McLaren e Mercedes.
CARLOS SAINZ: voto 5.5. La sua partenza a fionda cancella una qualifica molto deludente, ma non basta a dare valore ad un weekend, ancora una volta, non particolarmente frizzante. Passo gara simile a quello di Leclerc, ma alla fine non riesce mai ad impensierirlo, nonostante il monegasco avesse una penalità di 5 secondi.
FERNANDO ALONSO: voto 6.5. Purtroppo la favola Aston Martin non è durata quanto sperasse, in quella che è una vettura che più di tutte è involuta. Oggi ha gareggiato bene, ma più del nono posto non si poteva fare altro.
LANCE STROLL: voto 6. Come al solito la sua qualifica è insufficiente, ma nella gara odierna si è comportato egregiamente, senza prendersi rischi. Alla fine il decimo posto gli sorride, è un risultato soddisfacente.
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MENZIONE ONOREVOLE
DANIEL RICCIARDO: voto 8. Alla prima qualifica dal rientro ha ottenuto un risultato più che dignitoso, una tredicesima posizione che, con quell’AlphaTauri, non è un’impresa da poco. In gara si ritrova coinvolto nel pasticcio di Zhou e scala in ultima posizione: nonostante ciò, l’australiano riesce a recuperare e a concludere il gran premio in tredicesima posizione, lì dove era partito. Honey Badger è tornato, e lo ha fatto in grande stile.
DELUSIONI DI GIORNATA
GUANYU ZHOU: voto 4. Dalle stelle alle stalle in 24 ore. La quinta posizione conquistata in qualifica è stato un risultato incredibile, ma alla partenza manda tutto all’aria. La sua Alfa Romeo quasi è ferma, viene scavalcata da tutti, e il cinese, per chiudere in bellezza, spedisce Ricciardo contro le due Alpine, le quali si sono entrambe ritirate. Un vero e proprio disastro.
KEVIN MAGNUSSEN: voto 4. Ancora una prestazione negativa del danese, il quale non sembra esser lo stesso pilota dello scorso anno. Dal confronto con Hulkenberg in qualifica ne esce con le ossa rotte, ma in gara non fa nulla per invertire la rotta, ultimo tra gli arrivati.
Next stop: Spa Francorchamps , Belgio.
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Credit copertina: F1, Twitter.