Leclerc e la Ferrari sembravano destinati al secondo posto in Messico, ma dopo la bandiera rossa è stato Hamilton ad avere la meglio sul monegasco
La Ferrari, ancora una volta, si trova a leccarsi le ferite. il weekend messicano era partito nel migliore dei modi con una straordinaria prima fila tutta rossa che aveva fatto sognare i tifosi della rossa. Ma perché, dopo la bandiera rossa durante il GP del Messico, la Ferrari ha dovuto alzare bandiera e lasciare il secondo posto a Hamilton?
Leclerc, prima della bandiera rossa causata dall’incidente di Magnussen, sta andando molto bene con gomma gialla. La performance ottimale, infatti, spinge gli uomini di Maranello ad adottare la strategia a una sosta. Il monegasco, dunque, allunga il suo stint per entrare ai box solo al 32esimo giro e montare la mescola bianca.
Tuttavia, al rientro in pista, l’immediato quanto sorprendente incidente della Haas, rimescola le carte in tavola. A quel punto non solo Verstappen rientra per montare una nuova gomma bianca, ma anche gli altri avversari si ritrovano ai box con la possibilità di cambiare mescola.
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In questo frangente, la Mercedes sceglie di osare e ritorna su gomma media. La Ferrari, invece, adotta una scelta conservativa e si affida alla gomma hard. Evidentemente, a Maranello sanno bene che osare con le gomme solitamente si rivela essere la scelta sbagliata. La SF-23 ha sempre avuto il limite di degradare troppe le gomme e la delusione di Leclerc ad Austin (strategia ad una sola sosta, rivelatasi fallimentare) è ancora troppo cocente.
A quel punto, la Ferrari crede che la Mercedes andrà meglio i primi giri, ma sicuramente avrà un calo negli ultimi giri visto l’utilizzo per oltre 35 giri di una mescola che ha messo in crisi le Frecce d’Argento dopo i primi 28 giri del GP. Alla fine gli uomini di Vasseur avranno ragione a metà: Russell crolla, rischiando di essere superato anche dall’AlphaTauri di Ricciardo, ma Hamilton è fatto di un’altra pasta.
Il sette volte campione del mondo, contro ogni aspettativa, gestisce in modo magistrale la gomma media e stacca Leclerc di quasi 10 secondi. La Ferrari è perfettamente consapevole che non avrebbe potuto fare niente di meglio. Scegliere una gomma gialla usata già per 4 giri con un totale finale di 40 giri sarebbe stato estremamente rischioso.
“Gestire gomme, freni e motore (a causa dell’aria rarefatta attorno al circuito, situato a più di 2000 m sul livello del mare) sarebbe stato troppo ambizioso e non potevamo permettercelo” sostiene Vasseur. E forse sì, meglio arrivare terzi che rischiare scenari molto più deludenti.
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