Bruno Famin, team principal uscente di Alpine, ha spiegato perché nella F1 attuale non sia più conveniente per una squadra realizzare il proprio motore. Le ragioni sono solo economiche?
Secondo Famin, che dal prossimo mese verrà sostituito come team principal di Alpine da Oliver Oakes, il modello di business messo in piedi dalla F1 rende poco attraente per le squadre l’opzione di realizzare in casa il proprio motore. Famin ha sottolineato come i produttori di motori non ricevano alcuna parte dei premi riservati alle squadre a differenza dei costruttori di telai. Tuttavia, il prezzo a cui può essere venduto il propulsore è fissato.

Crediti Immagine: @AlpineF1Team
Ecco le parole di Famin: “È un dato di fatto che il modello di business della Formula 1 sia un po’ strano. Sappiamo che con il Patto della Concordia il sistema di premi favorisce solo le squadre. D’altra parte la FIA ha delle regole finanziare e sportive che obbligano i costruttori di Power Unit a vendere alla squadre a un prezzo limitato.”
Dal 2026 la Formula 1 introdurrà un limite di spesa, posto a 120 milioni di euro, per la realizzazione dei motori. Nonostante questo, però, Famin crede che rimarrà più conveniente acquistare il propulsore: “C’è un’enorme differenza tra i costi di ricerca, sviluppo e produzione di una Power Unit rispetto all’acquistarla. Questa differenza non viene compensata dai premi sportivi, che vanno tutti alla scuderia.”
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Non è sorprendente sentire parole simili dal team principal uscente di Alpine, visto che il motore Renault è fanalino di coda tra le Power Unit attualmente presenti in griglia. Famin ne è consapevole, ma analizza la questione, anche in prospettiva, da un punto di vista economico: “Non si tratta di performance, ma di una grande differenza di costi. La differenza è ufficiale e nota a tutti, essendo pubblica. Da un lato spendi 120 milioni di euro, dall’altro solo 17. Ovviamente ogni stagione.”
Le squadre di Formula 1 hanno deciso di congelare gli attuali motori alla fine del 2021 e questo ha lasciato Alpine con uno svantaggio rispetto alla concorrenza. Famin ha commentato così le performance del proprio motore, mai stato al vertice nell’era dei V6 turbo-ibridi: “Al momento siamo dietro di circa 20 bhp, nonostante ci sia stato un recupero rispetto ai primi anni di questi propulsori. Mediamente perdiamo 2 decimi al giro, a seconda della tipologia di tracciato questo dato può variare.”
Famin ha concluso il suo discorso, fatto ai canali ufficiali della Formula 1, commentando le prestazioni della monoposto in generale nel corso di questa stagione: “Non possiamo nasconderci dietro al motore. La macchina ha molti problemi: mancanza di trazione e carico aerodinamico, troppa resistenza all’avanzamento. Dall’inizio della stagione abbiamo ridotto il peso. Fatto ciò, abbiamo cercato di capire la vettura e abbiamo portato piccoli aggiornamenti, adattando l’assetto per lavorare nelle condizioni ottimali.”
Dal prossimo mese Famin non sarà più team principal di Alpine, ma è ormai quasi certo che la scuderia francese non rientrerà più tra i costruttori nel prossimo ciclo regolamentare. Alpine cercherà di chiudere un accordo per la fornitura di motori con Mercedes, ma si è parlato anche di Ferrari.
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