Alla conclusione del GP del Qatar ricapitoliamo i punti chiave che hanno determinato l’esito della corsa.
Il GP del Qatar si è concluso non senza polemiche: capiamo perché attraverso i nostri punti chiave. Dal colpo Ferrari alla gestione della Direzione gara, ecco cosa emerge dalla corsa a Losail.
Ferrari rimanda tutto ad Abu Dhabi
La Ferrari è arrivata in Qatar con 24 punti di svantaggio nei confronti della McLaren. Quello di Losail era un tracciato sulla carta favorevole al team di Woking, ma la Rossa è riuscita a recuperare tre punti, rimandando così la lotta per il titolo Costruttori ad Abu Dhabi.
La McLaren ha concluso con una doppietta la sprint race, guadagnando 6 punti sulla Ferrari. Nonostante i problemi di passo riscontrati in gara, il team di Maranello in particolare con Charles Leclerc è riuscito a massimizzare il risultato, concludendo in 2° posizione davanti a Max Verstappen. Sainz ha avuto una foratura nel corso della gara, e non è riuscito a rimontare oltre la 6° posizione.
La Ferrari può comunque essere soddisfatta poiché si è avvicinata al team avversario nella classifica Costruttori, e arriverà ad Abu Dhabi a 18 punti dalla McLaren. Non sarà scontato vincere il Titolo: la Ferrari dovrebbe fare doppietta e le due McLaren arrivare almeno 4° e 6°. Ma nel GP del Qatar abbiamo visto che l’imprevisto è dietro l’angolo, e una Direzione gara così fiscale potrebbe amplificare i colpi di scena.
Uno specchietto accende le polemiche
Durante il corso della gara, precisamente al giro 30, la monoposto di Alexander Albon ha perso lo specchietto, che si è andato a posizionare sul rettilineo principale, anche se non esattamente in traiettoria. Dunque sono state esposte le bandiere gialle nel primo settore, ma nessuno ha rimosso il pezzo. Dopo qualche passaggio è stata nuovamente esposta la bandiera verde, ma un imprevisto ha costretto la neutralizzazione della corsa.
Charles Leclerc ha infatti doppiato Valtteri Bottas sul rettilineo di partenza: il pilota Sauber si è spostato fuori traiettoria per non intralciare la Ferrari. Così facendo, però, è andato a colpire proprio lo specchietto caduto in precedenza, che è andati in mille pezzi spargendosi sulla pista.
Ciò ha comportato ben due forature, con Carlos Sainz e Lewis Hamilton che in pochi secondi hanno visto la loro gara stravolgersi. E’ facile parlare a posteriori, ma la Direzione gara probabilmente avrebbe potuto gestire meglio la situazione così da evitare questo inconveniente che ha danneggiato due piloti.
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La Direzione Gara fa discutere
Un altro tema che ha fatto molto discutere è stato quello delle penalità: 7 nella gara di oggi. Stroll, Lawson, Albon, Russell, Hamilton (due volte), e Norris oggi hanno dovuto scontare una sanzione ai box. Poniamo l’attenzione in particolare sulle ultime due penalizzazioni, arrivate nelle fasi conclusive della corsa.
Lando Norris si trovava in seconda posizione, quando ha ricevuto una sanzione di tre punti sulla licenza e 10 secondi stop and go per non aver rispettato la bandiera gialla. Ciò significa che il pilota McLaren è dovuto rientrare ai box e fermarsi sulla piazzola, ma senza poter cambiare le gomme. Questo l’ha fatto scivolare in ultima posizione, dalla quale è comunque riuscito a risalire concludendo in zona punti. Ciò che è successo ad Hamilton riguarda invece la violazione del limite di velocità in pitlane, che l’ha portato a scontare una penalità di 10 secondi. Questo gli ha completamente compromesso la gara, quando solitamente per episodi di questo tipo la penalità assegnata è di 5 secondi, e nel caso di Norris viene data la bandiera bianca e nera.
La sicurezza ovviamente è sempre al primo posto in Formula 1. Ma è corretto incidere così tanto sui risultato di una corsa, soprattutto in un momento del genere dove due team si giocano il titolo Costruttori? Fateci sapere la vostra opinione.
Una Red Bull rinata dopo la sprint
Max Verstappen ha deluso parecchio nella parte sprint del weekend. Non è riuscito a concretizzare, e ancora peggio ha fatto Sergio Perez. Il lavoro svolto dal messicano, però, è servito a raggiungere il successo in gara. La Red Bull ha infatti deciso di modificare il setup sulla vettura #11, e dunque Perez è dovuto partire dalla pitlane.
Con questi cambiamenti la squadra ha potuto confrontare le due configurazioni, arrivando più sicura alle qualifiche di sabato e alla gara di domenica. La corsa per Perez non si è nemmeno conclusa, ma davanti Verstappen è tornato al successo, conquistando la prima vittoria da quattro volte Campione del Mondo.
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Fonte copertina: ferrari.com