La Red Bull si dice favorevole al BOP dei motori F1 richiesto da Alpine. Christian Horner: “Se un costruttore è in svantaggio, giusto bilanciare le performance”.
Il BOP proposto da Alpine per le power unit F1 trova un alleato in Red Bull. Il team austriaco, tramite Christian Horner, lascia intendere un’apertura verso un bilancio delle prestazioni, ammesso che venga rilevata l’effettiva condizione di svantaggio di un costruttore.
Secondo l’attuale regolamento tecnico e i piani futuri della FIA, le power unit sono congelate fino al 2025, con un radicale cambiamento delle loro specifiche previsto per il 2026. Questa limitazione fa sì che un costruttore non possa in alcun modo recuperare terreno sui rivali, almeno secondo Renault, che fornisce i motori ad Alpine.
“Credo sia necessario comprendere quali siano i deficit in gioco – spiega Horner, team trincipal Red Bull – La FIA ha tutti i dati e dovrebbe spiegare esattamente quali siano le differenze. Credo sarebbe interessante per tutti e, se è presente effettivamente un deficit all’omologazione, allora bisognerebbe ragionarci. Altrimenti si è bloccati per due anni“.
La risposta di Alpine
Il problema, in effetti, sta proprio nelle restrizioni imposte dal regolamento: la FIA non permette sviluppi della PU, dopo il 2022, eccetto eventuali modifiche per motivi di sicurezza, affidabilità, riduzione dei costi o per semplici interventi accessori.
“Sono contento Christian [Horner] ci appoggi – ha dichiarato Otmar Szafnauer, attuale team principal Alpine – D’altronde, il congelamento delle PU è entrato in vigore per tutelare Red Bull, che non aveva un dipartimento motoristico, dopo l’abbandono di Honda“.
“Al tempo degli accordi per il blocco delle power unit – continua Szafnauer – c’è stato un generale assenso sull’eventuale ripristino della parità, se un costruttore si fosse ritrovato indietro dell’1%. Inoltre, non sono davvero sicuro che ci fosse una vera parità, già allora“.
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I sospetti di Szafnauer
Il team principal Alpine non è del tutto convinto neanche del fatto che non ci siano stati sviluppi, dopo il congelamento del 2022.
Nel 2007, al tempo dell’ultima azione di bilancio delle prestazioni dei motori, Szafnauer era Vice Presidente del reparto corse Honda: “Ero colui che riceveva le richieste da parte dei team per Honda – spiega l’ingegnere – Tutte le richieste passavano dalle mie mani e io le smistavo ai vari ingegneri. Anche in quegli anni le uniche modifiche possibili erano sulla base di affidabilità o riduzione costi, ma tante cose possono essere mascherate da ‘affidabilità’ e migliorare le prestazioni“.
“I non lo so, ma la FIA di sicuro saprà – conclude Szafnauer – Tutti possono correggere problemi di affidabilità e, in quelle modifiche, potrebbero nasconderci incrementi di performance“.
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