A Suzuka la Red bull porta un aggiornamento al sistema di raffreddamento cercando di tenere lontani i problemi nel GP di Australia.
Come da previsione, a Suzuka la Red bull capitanata da Adrian Newey porta il primo grosso pacchetto di aggiornamenti (insieme alla Aston Martin) nel tentativo di fuggire dalla morsa che la Ferrari ha stretto intorno al team austriaco nel GP di Australia, concentrandosi in particolar modo sulla rivisitazione dell’impianto di raffreddamento della monoposto di Max Verstappen e Checo Perez.
Il primo pacchetto di aggiornamenti della Red bull prevede modifiche al fondo, non visibili ad occhio nudo, in quanto si concentrano sotto la monoposto, e un’importante modifica al sistema di raffreddamento. Il team di Milton Keyes ha introdotto due prese all’esterno del supporto dell’halo, con delle piccole bocche dalla forma semi-circolare che hanno lo scopo di far confluire più aria all’interno della Power Unit nipponica per cercare di raffreddarla. Scompaiono poi le prese le feritoie ai lati del cofano motore, suggerendo un diverso sfogo dell’aria calda e un diverso andamento dei flussi.
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Gli aggiornamenti per il GP di Giappone sono stati deliberati dalla Red bull grazie a due particolarità della monoposto: la prima è da ricercarsi nella natura del motore Honda, il quale ha dimostrato sì di non temere le alte temperature, ma ciò ha probabilmente spinto Adrian Newey a disegnare forme troppo estreme. Il secondo è invece legato ad una caratteristica del sistema di raffreddamento della Red bull.
Come riportato dalla testata Motorsport la RB20 gode di un sistema di raffreddamento modulare, che permette ai tecnici di poter modificare l’impianto a seconda delle esigenze della pista e, come in questo caso, di problematiche che posso mettere in crisi la performance della monoposto.
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credits: @redbullracing