Christian Horner e Helmut Marko analizzano le criticità della Red Bull e promettono una reazione già dal prossimo GP in Giappone.
La Red Bull ha vissuto un weekend difficile in Cina, con Max Verstappen che ha chiuso al quarto posto, staccato di oltre 16 secondi dalla McLaren vincitrice di Oscar Piastri. L’olandese ha faticato nelle prime fasi della gara, perdendo terreno rispetto ai primi, ma ha poi recuperato nel finale, superando Charles Leclerc e salvando così punti preziosi.
Il team principal Christian Horner ha ammesso che la squadra deve analizzare il comportamento della RB21 per capire il miglioramento improvviso dell’aderenza negli ultimi giri. “Abbiamo perso tutto il tempo nel primo stint”, ha dichiarato a Sky Sports F1. “Con le gomme Hard siamo stati competitivi, quindi dobbiamo capire se abbiamo compensato troppo dopo il degrado visto nella Sprint”.
Podio mancato per un soffio?
Secondo Helmut Marko, Verstappen potrebbe aver gestito con troppa cautela il primo stint, preoccupato dall’usura delle gomme Medium. “Se avesse avuto una partenza migliore e maggiore velocità nel primo stint, avremmo potuto puntare al podio”, ha spiegato il consulente Red Bull.
Il team ha ora in programma un incontro strategico nella sede di Milton Keynes per capire come colmare il gap con la McLaren prima del GP del Giappone. “Non gettiamo la spugna”, ha assicurato Marko.
Horner: “Non è finita, abbiamo gli strumenti per reagire”
Nonostante il gap di 42 punti in due gare tra Red Bull e McLaren, Horner è convinto che il team abbia le risorse per tornare in lotta per il titolo. “Siamo indietro di otto punti nel campionato piloti, ma la stagione è ancora lunga”, ha dichiarato.
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Verstappen, intanto, è più coinvolto che mai nel lavoro con gli ingegneri. “Max sta lavorando più duramente di quanto l’abbia mai visto, è totalmente integrato con il team”, ha sottolineato Horner. Il prossimo appuntamento in Giappone sarà decisivo per capire se la Red Bull riuscirà a invertire la rotta e tornare a essere la squadra da battere.
Foto di copertina, Credit: Reuters
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