La Red Bull aveva altri programmi per Daniel Ricciardo, e inizialmente ha cercato di impedirgli di tornare in F1 con il team AlphaTauri.
Per Daniel Ricciardo il ritorno in F1 non è stato una passeggiata a causa della Red Bull. La scuderia di Milton Keynes voleva infatti che l’australiano continuasse a ricoprire il ruolo di riserva. Alla fine, però, è riuscito ad entrare nel team AlphaTauri al fianco di Tsunoda, per sostituire De Vries.

Fonte: motorsport.com
“All’inizio si diceva: ‘No, Daniel è un pilota di riserva della Red Bull e così resterà’“. Peter Bayer, CEO del team satellite della Red Bull, ha iniziato così il racconto del ritorno di Daniel in F1. La squadra, però, poco contenta delle prestazioni di Nyck De Vries non si è arresa, e come ha dichiarato Bayer: “Nel corso di un mese abbiamo continuato a chiederci come stavano andando le cose”.
“Ad un certo punto Christian Horner è venuto da noi e ci ha detto: ‘Stiamo facendo i test a Silverstone, forse gli daremo un’occhiata’.“ Un sospiro di sollievo per una squadra che fino a quel punto della stagione occupava l’ultima posizione in classifica mondiale. Bayer ha continuato: “Poi è arrivata la risposta di Helmut Marko, che ha detto: ‘Si, perchè no?’“
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Daniel Ricciardo è così potuto tornare a correre in F1, e come ha raccontato il CEO AlphaTauri ha portato grandi benefici alla squadra in un momento di profonda difficoltà, tanto che sono riusciti a finire il campionato costruttori in ottava posizione: per soli tre punti dietro alla Williams, e nove davanti ad Alfa Romeo.
Peter Bayer ha concluso l’intervista: “Daniel ha esperienza, quindi ci aiuta con il setup su tutti i percorsi. Inoltre è un vero punto di riferimento per Yuki Tsunoda. Ha portato una quantità incredibile di nuova energia nella squadra”.
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Fonte copertina: @F1 on X