Christian Horner, team principal della Red Bull, ha confermato che la nuova divisione motori che il gigante austriaco ha aperto con il supporto di Ford ha già dei potenziali clienti per la stagione 2026.
La Red Bull sta affrontando un importante periodo di transizione. Per la stagione 2026, la casa austriaca utilizzerà per la prima volta dei motori propri, assemblati nel campus di Milton Keynes con il supporto della Ford. Le regole completamente diverse e l’inesperienza nel campo di entrambe le parti pongono tante incognite, ma Christian Horner ha parlato dei progressi in atto con grande spavalderia.
Il lungo percorso di Red Bull da cliente a costruttore
La strada che Red Bull ha percorso fin qui è stata lunga e tortuosa. I litigi con Renault del 2015 hanno portato ad alcuni anni con i V6 francesi “brandizzati” Tag Heuer, prima dell’ingresso di Honda nel 2019. Il successo della loro partnership, però, non ha impedito ai giapponesi di abbandonare lo sport per “scelta aziendale”. Red Bull Powertrains, infatti, nasce anche per assemblare e curare le attuali PU Honda fino alla transizione del 2026.
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La ricerca di un partner ha portato ad un lungo contatto, poi interrotto, con Porsche, fino all’ingresso in gioco di Ford. Honda, dal canto suo, ha poi deciso di rimettersi in gioco con Aston Martin. La power unit RB-Ford del 2026 vedrà gli americani fornire le parti elettriche, il turbo e alcune strutture di test.
Horner conferma: “Alcuni team già interessati”
In un’intervista con motorsport.nl, Horner ha rivelato dei contatti con alcuni team interessati ad una potenziale fornitura. La porta al momento sembrerebbe chiusa, ma solo inizialmente: “Alcuni team ci hanno già contattati, anche se al momento vogliamo concentrarci su Red Bull Racing e Racing Bulls, perché abbiamo tanto da imparare. A lungo termine è una prospettiva realistica: in termini di strutture potremmo fornire fino a quattro team“, ha confermato il TP della squadra.
Sebbene la performance sia un’incognita, il potenziale della struttura è certamente intrigante. Oltre al grande appeal commerciale di un brand come Ford, di ritorno in F1 dopo oltre vent’anni, Red Bull potrà vantarsi di avere telaio e motori sotto lo stesso tetto. “Il nostro destino è tutto nelle nostre mani, è fantastico“, ha confermato l’inglese, che ha poi concluso con una punta d’ironia: “Insieme a Ferrari saremo gli unici ad avere tutto nello stesso campus nel 2026. Persino Mercedes ha due fabbriche separate…“. Le frecciatine a distanza fra lui e Wolff, insomma, non accennano a placarsi.
Immagine di copertina: f1grandprix.motorionline.com
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