F1 | Rivoluzione 2026: l’ulteriore sfida per Team e piloti

Con l’aumento della potenza elettrica e nuovi margini regolamentari, i team e i fornitori come Brembo si preparano a una delle sfide tecniche più complesse della nuova era della F1 nel 2026

La Formula 1 del 2026 si prepara a una trasformazione radicale che non riguarderà solo le power unit, ma anche il modo in cui le vetture si fermano. Le nuove regole tecniche, infatti, porteranno a un profondo ripensamento dei sistemi frenanti, che dovranno adattarsi a un equilibrio completamente diverso tra motore termico ed elettrico.

Il nuovo bilanciamento energetico passerà dall’attuale 80/20 a un 50/50 tra potenza termica ed elettrica. Il sistema MGU-K vedrà la potenza aumentare da 120 kW (161 CV) a circa 350 kW (469 CV), mentre l’unità MGU-H verrà eliminata. Questo comporterà un ruolo molto più importante della frenata rigenerativa, che andrà a ridurre la dipendenza dal sistema idraulico tradizionale.

Secondo Andrea Algeri, responsabile clienti F1 di Brembo, intervistato da Autosport.com, si tratta di una delle sfide più complesse mai affrontate. “In quindici anni non avevo mai visto un cambiamento regolamentare così grande. La combinazione tra nuove potenze, aerodinamica attiva e peso ridotto impone di ripensare completamente il sistema [frenante].

Le nuove regole offriranno ai team una maggiore libertà progettuale: i dischi anteriori potranno avere diametri tra 325 e 345 mm, quelli posteriori tra 260 e 280 mm, con uno spessore massimo di 34 mm. Sarà inoltre possibile adottare pinze a tre punti di attacco e configurazioni interne più complesse, aprendo nuove strade all’innovazione.

Ferrari SF-25: impianto frenante anteriore – Foto di: Giorgio Piola

La sfida del peso e delle strategie di raffreddamento

Con il limite minimo di peso ridotto a 768 kg nonostante batterie più grandi, i team saranno costretti a un equilibrio delicato tra dimensioni, prestazioni e leggerezza. Alcune scuderie, spiega Algeri, “hanno scelto di osare, riducendo le dimensioni dei freni posteriori per risparmiare grammi preziosi, ma resta un limite minimo imposto dalla FIA per motivi di sicurezza.”

Oltre al design, anche il raffreddamento dei freni cambierà radicalmente. I circuiti “leggeri” come Monaco o Singapore diventeranno molto più impegnativi per gli impianti frenanti, perché l’energia rigenerata saturerà più rapidamente le batterie, costringendo i piloti a utilizzare di più i freni tradizionali.

Per questo, Brembo prevede soluzioni variabili: meno fori per trattenere il calore nei tracciati meno esigenti e dischi ad alta ventilazione per quelli ad alta velocità come Monza o Spa.

La nuova Formula 1 sarà anche una sfida di software

Con un peso sempre maggiore dei sistemi di recupero energetico, la frenata del 2026 diventerà una questione di algoritmi e strategie elettroniche tanto quanto di hardware. Le squadre dovranno bilanciare la coppia frenante tra freno meccanico e rigenerativo in tempo reale, ottimizzando la raccolta di energia senza compromettere la stabilità in frenata.

In sintesi, la F1 del futuro sarà un campo di battaglia dove aerodinamica, elettronica e dinamica del veicolo si fonderanno come mai prima d’ora. E come sottolineano gli ingegneri di Brembo, la vera vittoria sarà saper frenare nel modo giusto.

Leggi anche: F1 | È ufficiale: la Haas avrà una livrea speciale per il GP di Austin – FOTO

Seguici sui social: TelegramTikTokInstagramFacebookTwitter

Crediti immagine di copertina: Giorgio Piola

Lascia un commento