Nico Rosberg, campione del Mondo 2016 e oggi rispettato opinionista, ha avvertito la Red Bull delle possibili conseguenze del passaggio di Adrian Newey ad un team rivale. Secondo il tedesco, tanti ingegneri ed aerodinamici potrebbero seguirlo.
L’uscita di Adrian Newey dalla Red Bull, annunciata a maggio scorso, potrebbe rappresentare un vero terremoto per il team di Milton Keynes: questo l’avvertimento di Nico Rosberg, secondo cui la perdita di una figura così unica può portare a gravi conseguenze a lungo termine.
L’ingegnere inglese sarà libero dall’inizio del 2025, ma il suo distacco dal team è già cominciato. Questo ha già delle conseguenze tangibili: lo sviluppo della RB20 ha preso una direzione infruttuosa, e il team sembra ormai allo sbaraglio dal punto di vista tecnico. Sebbene sia un volo pindarico collegare l’uscita di Newey a questo crollo repentino, il pubblico e gli addetti ai lavori hanno iniziato a nutrire dubbi sul potenziale della Red Bull senza di lui.
“Adrian è forse la mente più geniale che abbiamo avuto in Formula 1 negli ultimi 40 anni“, ha detto Rosberg ai microfoni di Sky. “Non so se avrebbe evitato questo declino, ma sono sicuro che se fosse ancora coinvolto potrebbe avere un impatto positivo“.
Ai dubbi leciti sul futuro di una Red Bull post-Newey, Rosberg ha aggiunto un punto di vista molto interessante sulla reazione a catena che una perdita simile può scatenare. “Adrian era un modello e un esempio da seguire per i ragazzi dell’aerodinamica e per i vari ingegneri“, ha spiegato il tedesco. “Senza di lui, ci può essere una fuga di cervelli. Lavorare con lui è un piacere e un privilegio a cui tanti non vorranno rinunciare. Potrebbero provare a seguirlo“.
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“Sta cominciando una spirale negativa“, ha concluso il Campione del Mondo 2016. In effetti, l’autore di How To Build A Car non è l’unica figura di spicco ad aver lasciato i Tori nell’ultimo periodo. Rob Marshall, suo figliol prodigo, guida da circa un anno il reparto tecnico di McLaren, che sostiene di avere sottomano “tanti altri CV di staff Red Bull”, mentre il direttore sportivo Jonathan Wheatley si è unito al progetto Audi da circa un mese.
Questi tumulti in azienda si accompagnano alle difficoltà in pista, che a Monza hanno raggiunto il loro apice. Difficoltà ad accendere le gomme in qualifica, velocità di punta non all’altezza, strategie poco ottimali, errori ai box e problemi di affidabilità: è difficile ricordare l’ultima volta che la corazzata di Horner e soci ha sofferto così tanto durante un weekend.
“Per me, il pit-stop da 6 secondi a Verstappen è stato la dimostrazione perfetta delle loro difficoltà“, ha commentato ancora Rosberg, rincarando la dose. “Red Bull ci ha abituati a soste da 2 secondi, alla perfezione assoluta. Cosa diamine sta succedendo in quel team? Solo due o tre mesi fa, chi avrebbe detto che si sarebbero presi quasi 40 secondi dalla Ferrari? Nessuno. Penso che le prossime gare saranno un po’ migliori, ma il team mi sembra allo sbando“.
Una sentenza supportata dai dati della pista, che pesano come un macigno sulle ambizioni della Red Bull. Il Mondiale Costruttori sembra ormai promesso a McLaren, mentre Verstappen dovrà sperare in altri weekend sottotono per Lando Norris per mantenere la sua presa su quello Piloti.
Immagine di copertina: Eurosport
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