Yuki Tsunoda ha ammesso di star lavorando duramente su se stesso su richiesta di Red Bull, ottenendo risultati grazie al compagno di squadra Daniel Ricciardo. Ecco come il giapponese sta gestendo la rabbia nei team radio.
Yuki Tsunoda ha rivelato che Ricciardo sta avendo un ruolo importante nella sua gestione della rabbia nelle comunicazioni con la squadra, aspetto su cui il pilota giapponese sta lavorando già dalla scorsa stagione su ferma richiesta di Red Bull.
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Nella prima parte di stagione Tsunoda è riuscito a conquistare 22 punti in classifica, mentre Ricciardo si è fermato solo a dieci lunghezze dal compagno. Nonostante le buone prestazioni delle prime gare e la richiesta fatta da Red Bull durante la scorsa stagione, anche quest’anno il pilota giapponese ha avuto qualche problema con la comunicazione via radio.
Fin dall’esordio in Formula 1 nel 2021, la comunicazione nei confronti della squadra è sempre stato argomento di discussione nei giudizi fatti su Tsunoda. Il giapponese è ormai arrivato alla quarta stagione della sua carriera, ma non sembra ancora aver risolto questi problemi. La sua rabbia nei team radio è culminata in una salata multa ricevuta durante il Gran Premio d’Austria.
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Su richiesta di Horner e Marko, per sperare di ambire a un sedile in Red Bull Tsunoda deve risolvere questo aspetto chiave. Per quanto possa essere ritenuta da alcuni motivo di intrattenimento, una comunicazione così piena di rabbia nei confronti della squadra non aiuta né lui né gli ingegneri.
Ecco come il pilota giapponese ha commentato la questione in un’intervista rilasciata a RacingNews365: “Penso di star migliorando sul controllo emotivo nelle comunicazioni, ci sto lavorando duramente quest’anno. A partire dalla seconda metà della passata stagione Helmut [Marko] e Christian [Horner] mi hanno chiesto di calmarmi e concentrarmi di più sui feedback, così da diventare un pilota più completo.”
Stando alle parole di Tsunoda, Ricciardo sta contribuendo alla risoluzione di questo suo problema: “Daniel è molto bravo nel dare riscontri e nella comunicazione con la squadra. Avendo ascoltato i suoi team radio, l’obiettivo imposto da Red Bull era in linea con ciò che potevo vedere all’interno della squadra.”
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