Lando Norris conquista tifosi e addetti ai lavori: fra paragoni con Jude Bellingham e rumor di mercato, si accende la stella del pilota di F1.
McLaren potrebbe avere fra le mani un piccolo tesoro, in F1: Lando Norris diventa sempre più uno dei piloti più ambiti sul mercato, un “Jude Bellingham” delle corse. Questo il paragone calcistico coniato da Craig Slater, giornalista di Sky Sports, ma che si rivela particolarmente calzante per la situazione attuale dell’inglese.
Lando Norris può essere senza dubbio un obiettivo di altissimo valore per diverse scuderie di Formula 1. In McLaren fin dall’esordio, continua a dimostrare di avere il passo e la stoffa del campione, con una macchina che risponda alle sue esigenze. Con il contratto in scadenza alla fine del 2025, le opzioni davanti l’inglese sono moltissime.
Craig Slater, giornalista per Sky Sports, ha ben riassunto la situazione del pilota McLaren: “Lando Norris è il Jude Bellingham della Formula 1, in termini di mercato. Se fosse un calciatore, varrebbe almeno 100 milioni di euro: è giovane, di talento e anche facilmente vendibile al pubblico“.
Norris è uno dei piloti più ambiti in F1?
“Consideriamo anche qualche altro fattore – continua Slater – Ormai è da anni in McLaren, è il leader della squadra. Ha una clausola rescissoria nel contratto? Non che io sappia, quindi qualunque scuderia che volesse ingaggiarlo prima della sua scadenza dovrà pagare un sacco di soldi. McLaren, poi, non è certo disposta a darlo via“.
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“Ma c’è un team che potrebbe aver bisogno di Norris? Forse non adesso. Ferrari è ben coperta, Mercedes continuerà con Hamilton e Russell, Verstappen è tranquillamente accasato in Red Bull. Audi, però, potrebbe essere una meta interessante, per i prossimi anni. Quando esordiranno in F1, vorranno un nome importante per essere il volto della squadra“.
Il futuro di Lando Norris, però, dipenderà ancora da McLaren: “In Audi ritroverebbe Andreas Seidl, ma so bene che è disposto ad aspettare anche fino all’ultimo istante possibile per capire se McLaren lotterà per la vittoria. D’altronde, in F1 non si vedono spesso scuderie che inseguono piloti: sono i piloti a volere vetture competitive“.
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