Max Verstappen ha avuto dei dubbi sulla sua permanenza in Red Bull durante la stagione 2024, cosa li ha scatenati?
Verstappen è fresco della vittoria del quarto titolo mondiale consecutivo. La stagione è stata piuttosto complicata ma la mancanza di un vero avversario ha facilitato l’impresa di Max. Nonostante il lieto fine Verstappen ammette di aver messo in discussione la sua permanenza in Red Bull. Come ha detto più volte, l’importante è vincere e la volontà è di guidare per il team che ha l’auto per farlo.
Il pilota olandese si è espresso sulla questione: “Penso che nella vita ci sono sempre dei pensieri per la testa. Per esempio: voglio rimanere? Quanto e come vorrei continuare? Per me è molto importante separare la vita privata dalla vita da pilota, ma è normale avere pensieri su cosa voglio fare nel mio futuro in F1.”
Max, per ora, afferma di non prendere decisioni drastiche e affrettate e si mostra riconoscente al team che lo ha portato dalla Formula 3 alla Formula 1. L’approccio che preferisce è di affrontare i periodi negativi perché sarebbe troppo facile ignorarli o addirittura andarsene. La chiave della permanenza è il divertimento, senza quello non ha senso rimanere.

La separazione interna di Red Bull
Quello che ha maggiormente contribuito a porre in Verstappen i dubbi sulla permanenza in Red Bull è la separazione interna avvenuta a inizio stagione. La squadra ha dovuto affrontare lo scandalo di Horner e la lotta interna con Helmut Marko, situazioni che aumentano la pressione e destabilizzano l’ambiente. A peggiorare la situazione subentra la posizione del padre Jos all’interno del team e l’addio di Adrian Newey, una figura su cui Max faceva affidamento.
Ad alimentare i dubbi del fuoriclasse olandese ci pensò Toto Wolf. Il Team Principal di Mercedes non risparmiò parole di interesse verso Max come possibile sostituto di Lewis Hamilton. Soprattutto in ottica 2026, si vociferava una Red Bull in una situazione arretrata dal punto di vista motoristico. Un approdo alle frecce d’argento poteva essere una destinazione che avrebbe fornito maggiori possibilità di contendersi il mondiale e di avere un’auto competitiva nella durata del nuovo regolamento.
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