Wolff non è d’accordo con molte delle politiche di Ben Sulayem, ma ha affermato di appoggiare la decisione presa sulle parolacce dette dai piloti: ecco le loro parole.
Toto Wolff – TP Mercedes – ha confermato di appoggiare l’iniziativa di Mohammed Ben Sulayem – presidente della FIA – di limitare le parolacce dette dai piloti in Formula 1. Anche se il TP Mercedes non è d’accordo con Ben Sulayem su molti argomenti, ritiene che gli sforzi per migliorare l’immagine dei piloti siano qualcosa per cui vale la pena lottare.
Wolff è padre di un bambino di 7 anni che guarda tutto quello che avviene nello sport e ha ammesso che limitare le parolacce sarebbe un bene. Il TP ha affermato che “tutti i piloti, sono modelli di comportamento” per i giovani che guardano i Gran Premi.

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Le parole di Wolff …
Toto Wolff ha spiegato: “Ho un bambino di sette anni che va sui go-kart e guarda tutto. È la prima volta, qualche mese fa, che dice ‘che ca**o’, e io gli ho detto ‘da dove l’hai sentito?’ Lui ha detto ‘dai piloti’.”
“Quindi, ho i miei conflitti con Mohammed, ma in questo caso i piloti, tutti i piloti, sono modelli di comportamento. Sono in onda e ne hanno diritto, e hanno molto potere.” – ha aggiunto – “Non sono d’accordo con molte altre cose che lui [Ben Sulayem] ha inventato, ma su questo penso che se traduci ‘f**k’ nella tua lingua o nella mia, è piuttosto maleducato. Non lo direi mai alla radio.”
Con i suoi piloti ne aveva già parlato, sia Russell che Hamilton sapevano che Wolff preferiva non sentire parolacce in radio.
Il TP Mercedes ha dichiarato: “George [Russell] e io, e Lewis [Hamilton] abbiamo avuto questa conversazione e sanno che non mi piace. Quindi sono perfettamente d’accordo che possiamo davvero limitarle.”
“Ci sono una manciata di piloti, alcuni nativi, altri no, che se ne escono con queste cose. E, per quanto mi riguarda, sarei felice di sanzionarle ancora di più. Questa è solo la mia opinione”, ha concluso l’austriaco.
… e di Ben Sulayem
Ben Sulayem si sta attivando per limitare la diffusione delle parolacce nello sport già da prima del GP di Singapore. Quel fine settimana, il 4 volte campione del mondo Max Verstappen è stato sanzionato per aver usato una parolaccia in una conferenza stampa.
Il pilota olandese ha ricevuto dalla FIA un giorno di servizio per la comunità, che ha svolto durante la sua visita al Gala ufficiale di premiazione in Ruanda lo scorso fine settimana. Per questa storia molti piloti si sono detti sorpresi e a sfavore della “punizione”. Anche Charles Leclerc, qualche Gran Premio più in là, si è fatto scappare una parolaccia in conferenza stampa e a lui è stata data un multa dalla FIA.
Molti si sono detti contrari a questa situazione, piloti e non. Per chi guida in F1, alcune volte è complicato pensare troppo a quello che si dice. È uno sport adrenalinico e quando evitano un contatto per un pelo, o qualsiasi altra cosa che accade molto velocemente in pista – e che è anche pericolosa magari –, è probabile che i piloti si sfoghino in radio. Come è stato detto da alcuni piloti, anche diverso tempo fa, questo sport comprende una radio, ma se dessi un microfono a un giocatore di calcio, ad esempio, anche lui probabilmente direbbe qualche parolaccia.
Ben Sulayem, però, vuole far capire ai piloti che sono dei modelli per chi guarda le gare, soprattutto per i giovani. Il presidente della FIA si è detto convinto di aver fatto la cosa giusta nel portare sotto i riflettori la questione delle parolacce.
Quando gli è stato chiesto se per lui valesse la pena combattere per questa faccenda, date le polemiche derivate dai suoi commenti, Ben Sulayem ha affermato: “Combattere? Per ripulire lo sport, sì.”
“Ma ho scritto io queste regole sulle parolacce? Sono stato io a implementarle e a controllarle? Te lo chiedo perché sono stati gli steward. Non sono io. Sono gli steward. Quindi vai e chiedi a loro, perché è così?”, ha aggiunto.
Ha, poi, continuato dichiarando: “Stiamo mandando un messaggio ai giovani di qualsiasi età con questo. E, scusatemi, ma le pubblicità, o i film, sono valutati a dovere.”
Il presidente della FIA ritiene che i piloti di oggi debbano riflettere sul comportamento di altri sportivi iconici che hanno avuto la loro carriera nel passato.
Ha affermato: “Dobbiamo dire le parolacce? Onestamente…
Le diceva Michael Schumacher? Le diceva Mohammed Ali? Lui diceva che aveva una bocca grande. Ma le ha mai dette [le parolacce]? Le diceva Pelé?”
“Siamo in uno sport davvero unico e dobbiamo proteggerlo dalle parolacce. Parolacce con cui non sarò mai d’accordo”, ha concluso.
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Immagine copertina: Rossomotori.it