F1 | Wolff e il nuovo regolamento FIA: “Non vogliamo zittire i piloti e le loro emozioni”

Il team Principal della Mercedes, Toto Wolff, si è espresso sulla questione delle multe inflitte dalla FIA ai piloti in caso di linguaggio volgare.

Toto Wolff è intervenuto nella conferenza stampa organizzata al termine della seconda sessione mattutina dei test in Bahrain. Wolff si è soffermato sulla questione della condanna del linguaggio volgare dei piloti da parte della FIA. Max Verstappen e Charles Leclerc, lo scorso anno, sono stati i primi ad essere sanzionati proprio per aver utilizzato delle parole volgari.

Secondo il team Principal la Federazione dovrebbe adottare una linea guida meno rigida. Wolff propone una distinzione: tra le parole utilizzate con lo scopo di offendere qualcuno e quelle, invece, utilizzate in un momento di concitazione durante le gare. Il team Principal della Mercedes concorda, in parte, con la FIA ma la Federazione dovrebbe tenere in considerazione, prima della sanzione, anche il contesto e le intenzioni.

Le parole del team Principal

Secondo Toto Wolff alla base di tutto ci deve essere il rispetto. I piloti e tutti i membri dei team devono essere dei modelli da seguire: “Per me, si tratta di rispetto. Del rispetto per gli avversari, rispetto per gli ufficiali, non provochiamo nessuno, che si tratti della tua gente o di un tuo avversario sulla pista“.

Wolff FIA
(@Motorsport.com)

Wolff ha sottolineato quanto il contesto e il modo in cui queste parole vengono utilizzate siano importanti: “Perché lo sto usando se sono infastidito, ma quando è diretto in macchina a un pilota, a un funzionario o alla squadra, penso che questo sia ciò che dobbiamo vietare. E noi dobbiamo fare una distinzione, secondo me, tra questi due. Non vogliamo zittire i piloti e le loro emozioni“.

Durante le conferenze stampa, però, questo tipo di linguaggio è inammissibile: “Se siamo in conferenza stampa, se veniamo intervistati, questa è una cosa completamente differente. Ma nelle monoposto, finché non è una provocazione, e finché non è irrispettoso nei confronti di qualcun altro, lo lascerei perdere, ma questa è la mia abitudine“.

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