La F1 sbarca in Thailandia? Domenicali incontra il governo di Bangkok

Il CEO della F1, Stefano Domenicali, ha avviato colloqui con il governo thailandese per portare un Gran Premio a Bangkok. La Thailandia diventerà la prossima meta del Circus?

La Formula 1 potrebbe presto fare tappa in Thailandia. Stefano Domenicali, CEO della F1, ha lasciato Melbourne dopo il Gran Premio d’Australia per recarsi a Bangkok e discutere con il governo locale della possibilità di ospitare una gara nella capitale.

Credit: F1 Media

 

Dopo l’incontro con il Primo Ministro Paetongtarn Shinawatra, Domenicali ha espresso entusiasmo per l’idea di un GP thailandese: “Sono stato felice di incontrare oggi il Primo Ministro della Thailandia e il suo team per discutere dei loro straordinari piani per ospitare una gara a Bangkok. Non vedo l’ora di continuare le nostre discussioni nelle prossime settimane e mesi”.

Un nuovo mercato per la F1

Negli ultimi anni, la Formula 1 ha ampliato il proprio calendario con nuove tappe in Medio Oriente e negli Stati Uniti, dove si disputano tre GP a stagione. Ora, l’obiettivo è conquistare nuove aree strategiche e il Sud-Est asiatico sembra essere una priorità.

L’eventuale ingresso della Thailandia in calendario si unirebbe all’interesse già manifestato da Sudafrica, Ruanda e Corea del Sud. Tuttavia, un GP a Bangkok potrebbe avere un forte impatto mediatico grazie alla presenza in griglia di Alex Albon, pilota anglo-thailandese della Williams, e ai legami con Red Bull, il cui proprietario di maggioranza è il miliardario thailandese Chalerm Yoovidhya.

Come potrebbe essere un GP di Thailandia?

Attualmente, la Thailandia ospita il campionato MotoGP sul circuito di Buriram, ma le discussioni con la F1 sembrano puntare a un tracciato a Bangkok. Secondo il giornalista Joe Saward, la F1 sta cercando un circuito asiatico di livello internazionale, con un contratto di almeno 10 anni garantito dal governo. Tra le ipotesi, si valuta la costruzione di un circuito permanente in un’area riqualificata della capitale, evitando così un altro circuito cittadino.

Il problema del calendario sovraffollato

Se la Thailandia dovesse entrare nel calendario, sarebbe necessario fare spazio tra le 24 gare già in programma. Alcune soluzioni sono già in discussione: il GP del Belgio potrebbe alternarsi con un’altra gara negli anni successivi, mentre l’Olanda potrebbe lasciare il calendario dopo il 2026.

Con le trattative in corso, la domanda è: vedremo davvero un GP di Thailandia nei prossimi anni? Il progetto sembra sempre più concreto, ma la F1 dovrà trovare il giusto equilibrio nel suo calendario sempre più fitto.

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Foto in copertina, Credit: F1 Media

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