Come posso fare per lavorare nel mondo del motorsport? Ce lo spiegano i ragazzi di Squadra Corse PoliTo, tramite una intervista ESCLUSIVA.
Squadra Corse PoliTo è un team universitario impiegato nel motorsport, che esiste dal 2004, e ogni anno cerca di sviluppare la migliore vettura possibile per arrivare al top della loro competizione. Abbiamo avuto l’onore di intervistare, tre ragazzi del team. Matteo Peluso, team leader, si occupa della gestione del team, del rapporto con terzi, in particolare sponsor, e con tutte le aziende con cui collaborano. Carlo Vittorio Colucci, senior driver, che si occupa principalmente dei test in pista che si effettuano fino all’inizio delle gare. Lorenzo Cravero, direttore tecnico del team, si occupa dello sviluppo del telaio, delle sospensioni e di molte altre parti della vettura, coordinando un enorme gruppo di ragazzi.

Come si svolge una gara del campionato a cui partecipate?
“L’evento a cui partecipiamo è molto diverso da quello che si vede abitualmente. Prima di tutto, il campionato si chiama Formula Student, e si divide in due macro aree di prove. Per quanto riguarda la parte di guida”, ci spiega il pilota Carlo Vittorio Colucci, “ci sono tre prove. La prima riguarda la velocità massima della vettura, quindi si tratta di percorrere un tratto nel minor tempo possibile. La seconda prova è quella dello skidpad, dove bisogna percorrere 8 giri cronometrati in un percorso, e questo serve principalmente per verificare la stabilità della vettura in curva. La terza è quella un po’ più lunga ed entusiasmante, cioè la parte endurance. In questa prova la vettura deve percorrere 22 km nel minor tempo possibile, con un cambio pilota a metà gara. Ovviamente trattandosi di una vettura elettrica, non tutti i giri saranno al massimo ma una parte importante del nostro compito è quella di gestire l’energia a disposizione.”
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“Per quanto riguarda la parte più tecnica, ci sono diverse prove. La prima è l’engineering design event, dove si presenta ai giudici la vettura e si spiegano le scelte che sono state prese a livello di costruzione e design della macchina. La seconda è la business plan presentation, dove si presenta l’idea di mercato che deve essere ben sviluppata, sostenibile ed originale. La terza prova è la più complicata, brevemente viene valutata la vettura a livello sia dell’analisi dei costi e sia del lavoro che c’è stato dietro ogni pezzo, grazie a molti documenti”, ha concluso il direttore tecnico Lorenzo Cravero.
Quali opportunità offre la partecipazione ad un team come il vostro?
“Il nostro è un team universitario, quindi le attività vanno svolte in concomitanza con le lezioni e gli esami. Quello che offre questa esperienza è la possibilità di fare sul campo cose che le aziende del settore cercano negli ingegneri neo-laureati. Capita che per il fatto di avere le giornate piene di attività per il team, qualche membro possa rimanere indietro di qualche esame, ma per come la vediamo noi ne vale decisamente la pena”, hanno spiegato i tre ragazzi. “Ci è capitato qualche volta di andare a delle gare e di avere dirigenti o ingegneri di grandi aziende, che cercavano di trovare qualche promessa del settore da poter assumere. Questo è un grande privilegio. Oltre ad avere esperienza, siamo anche quasi tutti italiani, e l’italiano nel settore motorsport è molto ben visto. Quando andiamo a fare le gare, lavoriamo negli stessi box che usano in Formula 1. Possiamo garantirvi che anche solo questo basta a giustificare tutta la passione che mettiamo in questo progetto”.

Nel vostro campionato esiste un budget cap come quello della Formula 1?
“No, purtroppo non esiste nessun limite economico imposto dal campionato, e quindi ci sono università che hanno a disposizione grandi quantità di risorse e altre che ne hanno molte di meno. Questo come detto dipende dalla disponibilità degli sponsor. Ovviamente i soldi non fanno la macchina, quindi capita di vedere team con budget enormi a disposizione sbagliare clamorosamente la vettura di quell’anno, o team con poche risorse a disposizione che riescono a fare il colpaccio”, ha dichiarato Matteo Peluso.
Su cosa si basa il vostro rapporto di collaborazione con Stellantis?
“La nostra collaborazione con Stellantis esiste da molti anni, si basa sulla partnership tra la casa automobilistica ed il Politecnico di Torino. Il loro sostegno varia di anno in anno, dipende da molti fattori come la condizione economica dell’industria automobilistica e la loro disponibilità a fornirci supporto. Abbiamo degli spazi in comune con Stellantis, dove riusciamo a lavorare per lo sviluppo della nuova vettura grazie alle loro tecnologie. Oltre a questo, ci garantiscono anche uno spazio dove poter fare i primi test sulla macchina”, ha spiegato il team leader Matteo Peluso.
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Immagine di copertina: credit Squadra Corse PoliTo