Dopo anni di storia, il reparto motori di Alpine è a rischio chiusura. I lavoratori in protesta alla sede di Parigi. Ecco cosa sta accadendo.
Sembra essere arrivata al capolinea la lunga e storica presenza dei motori Alpine in Formula 1. Il gruppo Renault non sembra intenzionato a mantenere operativo il reparto motori nello stabilimento di Viry-Chatillon.
Manca ormai da tempo un “vincitore” tra i progetti motoristici dell’Alpine che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con l’obsolescenza e la mancanza di performance dei suoi motori nella massima categoria.
Il gruppo Renault non ci sta più e sarebbe intenzionato a chiudere il reparto motori di Alpine: dal 2026, già firmato l’accordo, sarà la Mercedes la fornitrice dei motori per il team francese.
I lavoratori dello stabilimento produttivo di Viry-Chatillon però non sembrano d’accordo e protestano davanti alla sede Alpine di Parigi: dopo aver ottenuto un colloquio con Luca De Meo, amministratore delegato di Renault, sostenuti anche dal sindacato, sul sito del brand francese l’ultimo comunicato recita:
«Vogliamo ringraziare i rappresentanti dello staff dell’Alpine Racing e la direzione della Renault Gruppo per l’opportunità di uno scambio di opinioni. Gli sforzi e le proposte concrete della delegazione di Viry-Châtillon sembrano aver avuto risonanza con il management, che continua a pensare a come mantenere le attività di F1 nella sede francese.»
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Sembrerebbe quindi che il team stia valutando la possibilità di tenere in vita il reparto motori Alpine dopo il confronto con gli operai.
Tuttavia, il 30 settembre sarà il termine ultimo entro il quale Renault prenderà la sua decisione. La fine dell’era motoristica di Alpine?
Gli operai dopo l’incontro hanno comunicato che “il cielo si sta oscurando sullo stabilimento di Viry-Chatillon” e aggiungono “il 30 settembre potrebbe essere definitivamente messo in atto il piano trasformazione di Alpine Racing France“. Resta quindi pessimista l’opinione dei lavoratori dello storico brand.
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