Sono arrivate delle critiche da parte del presidente della FIA sui prezzi che le famiglie devono pagare per permettere ai figli di arrivare in F1.
Mohammed Ben Sulayem, presidente della FIA, ha esortato al cambiamento in quanto, ormai, solo poche famiglie benestanti possono permettere ai figli di arrivare in F1. Ben Sulayem con queste dichiarazioni vuole aprire le porte anche a coloro che non hanno grandi disponibilità economiche.
Il mondo del motorsport è sempre stato esclusivo, anche se non mancano le eccezioni. Basti pensare ai genitori di Hamilton o Ocon che per permettere ai figli di correre ha dovuto fare enormi sacrifici. E’ anche vero che ad un certo punto della carriera subentrano gli sponsor, ma attualmente è una cerchia ristretta quella che può iniziare il percorso sui kart, anche solo quello necessario per farsi notare da possibili aziende sostenitrici. Le famiglie devono infatti sborsare centinaia di migliaia di euro per un’unica stagione: una cifra insostenibile per la maggior parte delle persone.
Per Ben Sulayem questo non può più accadere, per il bene di questo sport. Garantire una maggiore accessibilità, infatti, significherebbe aumentare la possibilità di scoprire grandi talenti destinati ad entrare nella storia della F1, anche se non hanno grandi risorse finanziarie.
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Il presidente della FIA inizia il suo discorso proprio spiegando che sono pochi i genitori disposti a spendere queste cifre per far solamente iniziare la carriera ai figli. “Chi può permettersi di pagare 275.000 euro (a stagione) per il proprio bambino di 10 anni?”.
“Il kart è così costoso. Vogliamo quindi standardizzare i requisiti e ridurre i costi“. Da questa operazione di diminuzione dei costi ne trarrebbe vantaggio anche la Federazione a livello di gestione di tutti i campionati.
Mohammed Ben Sulayem ha concluso spiegando perché secondo lui è importante intervenire per prima cosa sui prezzi dei kart. “Tutti i piloti di F1, F2 F3 provengono dai kart. Dunque è da lì che dobbiamo iniziare“.
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Fonte copertina: fia.com