F1 | Clamoroso ad Austin: ecco cosa è successo alla rediviva Ferrari che è tornata sul podio

Incredibile quello che è successo ad Austin alla Ferrari. Un problema della SF25 questa volta si è rivelato favorevole

Ha dell’incredibile quello che c’è dietro al podio conquistato dalla Ferrari nel GP di Austin. Non era iniziato nel migliore dei modi il weekend della rossa. Dopo una qualifica sprint deludente, dove Hamilton e Leclerc si sono qualificati ottavo e decimo, l’aria è cambiata grazie ai dati raccolti nella Sprint race. Approfittando del caos in curva 1, i due alfieri della Ferrari sono risaliti in quarta e quinta posizione, conducendo una gara pulita che si è rivelata fondamentale per il resto del weekend.

Un sorprendente cambio di passo, in controtendenza a quello che succedeva in tutti i weekend. Infatti, la SF25 ci ha abituati a partire forte il venerdì per poi veder plafonate, o peggiorate, le prestazione durante il proseguio del weekend. Ma per la Ferrari ad Austin non è andata così. Cosa c’è dietro questa rinascita?

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F1 | GP Austin – Leclerc terzo dopo una dura lotta: “Purtroppo ho perso, però mi sono divertito oggi”

Questione di altezze

Incredibile ma vero: secondo quanto riportato da Motosport.com, la Ferrari ha potuto abbassare il fondo per poter estrarre più potenziale. Dai dati raccolti dalla Sprint, Togninalli e il suo team hanno capito che la SF25 deliberata per il weekend di Austin era troppo conservativa. La garetta invece ha mostrato che era possibile estrarre dalla rossa più potenziale abbassando il fondo. Una cosa veramente curiosa, considerando che la Ferrari ha avuto per tutto l’anno difficoltà sulle altezze, che hanno azzoppato un progetto che si è rivelato fallimentare.

Abbiamo visto una Ferrari che è andata in controtendenza con gli altri team, che sono stati costretti ad alzare la macchina. C’è da aggiungere lo straordinario lavoro di Leclerc, che durante la sprint si è concentrato sugli aggiustamenti dei tools. E anche la perfetta esecuzione delle qualifiche, dove la Ferrari era ancora terza forza, ma con un recupero mostruoso sulla concorrenza. E qui c’è tanto anche di Hamilton: l’inglese ha sempre chiesto un’uscita migliore dai box per preparare in modo ottimale la gomma. E questa volta il timing è stato perfetto.

Insomma, come sempre detto da Vasseur, era fondamentale fare tutto alla perfezione. Cosa che è accaduta alla Ferrari durante questo weekend di Austin e che fa ben sperare per il finale della stagione. Ora si vola in Messico, ad oltre 2000 metri di altitudine, che rappresenta un’ulteriore sfida importante per i team. Saprà riconfermarsi la rossa? Le premesse ci sono tutte.

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