Il jet lag è uno dei fenomeni più fastidiosi quando si viaggia: scopriamo come lo affrontano i piloti F1 grazie ad Andrea Ferrari.
In un calendario come quello della Formula 1, i piloti devono fronteggiare il jet lag più volte nel corso della stagione: in un’intervista pubblicata dalla casa di Maranello, il preparatore di Leclerc Andrea Ferrari svela i trucchi utilizzati per arginare il fenomeno.

Cos’è il jet lag
Il jet lag, letteralmente “Sindrome da fuso orario“, è un fenomeno molto diffuso quando si coprono lunghe distanze in aereo. Il ritmo biologico, o orologio biologico, non coincide più infatti con gli orari del luogo dove ci troviamo, dando origine ad alcuni disturbi. In poche parole, il nostro corpo non è più sincronizzato con quelli che sono gli stimoli del mondo esterno.
I principali disturbi che può causare il jet lag sono numerosi, e la loro durata e importanza dipendono principalmente dal numero di fusi attraversati. I disagi che si originano possono riguardare diverse aree, ma la più importante è quella del ritmo sonno-veglia.
Come lo affrontano i piloti
Proprio il sonno è il punto chiave della questione: se un pilota “Dorme male”, inevitabilmente la sua prestazione in pista ne risente. Andrea Ferrari, preparatore di Leclerc, ha illustrato quali sono gli effetti principali: “La riduzione dei tempi del sonno e il peggioramento della sua qualità possono incidere in maniera significativa sulla prestazione dell’atleta. Ne risentono l’apprendimento, la memoria, la percezione del dolore, l’infiammazione di determinate zone del corpo e lo stato immunitario“.
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Per sovvenire a questo problema, si ricorre ad alcuni stratagemmi, fondamentali per garantire un passaggio il più morbido possibile tra un ritmo e un altro. “La cosa più importante è programmare al meglio le ore di sonno duranti i voli, definire quando dormire e quando invece è meglio rimanere svegli per minimizzare le conseguenze del jet lag una volta atterrati. Prepariamo il viaggio nei minimi dettagli” ha dichiarato Ferrari.
Infine, seppur apparentemente lontano come concetto, anche la gestione dei pasti gioca un ruolo fondamentale. “Anche per quanto riguarda l’alimentazione e l’idratazione – continua il preparatore fisico – viene pianificato tutto in vista del volo. Studiamo attentamente quali sono i momenti migliori per mangiare a bordo (che spesso non coincidono con quelli delle compagnie aeree) e ovviamente curiamo in maniera minuziosa anche gli alimenti che devono essere assunti. Il pasto può anche essere funzionale al sonno, per cui è meglio prediligere cibi leggeri e poco speziati” ha poi concluso.
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