Pirelli ha nominato le mescole del Gran Premio del Canada, a Montreal.
Pirelli mette a disposizione per il Gran Premio del Canada: C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft.
Mario Isola ha spiegato i motivi della scelta: “Come spesso accade per questo tipo di piste, abbiamo deciso di mettere a disposizione delle squadre le tre mescole più morbide della gamma, vale a dire la C3, la C4 e la C5, confermando così la scelta della stagione scorsa. Delle tre, è verosimile aspettarsi che l’uso della C5 sarà concentrato nelle qualifiche mentre C4 e C3 saranno privilegiate per la gara. L’asfalto è piuttosto liscio. Si tratta di un circuito cittadino semipermanente poco usato per le competizioni automobilistiche. Da non trascurare il fatto che ha un’evoluzione molto marcata in termini di aderenza durante il fine settimana”.
Il Gran Premio si corre sul circuito Gilles Villeneuve, che è un tracciato semi-permanente di 4,361 km realizzato sull’isola artificiale di Notre Dame. Solitamente la pista è a disposizione dei cittadini di Montreal e dei turisti, che la utilizzano per girare in bicicletta, sui pattini a rotelle e a piedi.
Isola ha aggiunto: “Il Gran Premio del Canada è una delle gare tradizionalmente più spettacolari in calendario, ricche di episodi e sorprese grazie ad un tracciato che offre buone possibilità di sorpassi. Non perdona gli errori”.
Il tracciato, composto da sei curve a sinistra e otto a destra, verrà percorso in gara 70 volte. Sono presenti anche tre rettilinei, di cui uno molto lungo. Nonostante ciò la velocità media è relativamente bassa, a causa dei frequenti cambi di direzione dovuti alle curve molto vicine fra loro che impongono continue frenate.
Isola: “Attenzione alle condizioni metereologiche”
Solo in qualifica usano la mescola più morbida. Lo scorso anno, impiegarono Medium e Hard in gara. La maggior parte dei piloti scelse la strategia a due soste. Altri optarono per la sosta singola, scegliendo di percorrere uno stint iniziale molto lungo con la Hard, soprattutto da parte di chi partiva dalle retrovie.
Il tempo medio perso per un pitstop era, lo scorso anno, di soli 18,5 secondi nonostante gli oltre 400 metri di pitlane. I piloti per fermarsi ai box tagliano infatti l’ultima chicane e saltano la prima curva, visto che la pit-exit si trova già in curva 2.
Isola ha spiegato: “Su un tracciato privo di curve ad alta velocità, la trazione in uscita dalle curve lente, la stabilità in frenata e l’agilità nei cambi di direzione sono i fattori determinanti. Un altro elemento importante da tenere in considerazione sono le condizioni meteorologiche. Possono mutare in fretta: non soltanto in termini di pista asciutta o bagnata ma anche come oscillazioni delle temperature, basti ricordare proprio l’edizione 2022 quando in qualifica la temperatura dell’asfalto era di 17 °C mentre in gara si arrivò a 40 °C!”
Nel 1978 si tenne la prima edizione, che ha vinto Gilles Villeneuve. La pista fu intitolata alla memoria del pilota canadese poche settimane dopo la sua tragica scomparsa, nel 1982.
Seguici sui social: Telegram – TikTok – Instagram – Facebook – Twitter