Al termine della prima giornata in pista di ritorno dall’Australia, restano tante le domande e troppe poche le risposte
Da una Red Bull che cerca riscatto a una Ferrari che cerca conferme, passando per una bandiera rossa e una sessione di prove libere bagnata: ecco i Punti Chiave del venerdì del GP del Giappone…
Uno e mezzo
Nonostante le previsioni meteo lasciassero ben sperare, nel venerdì di Suzuka si è praticamente disputata un’unica sessione di prove libere. Meno della metà dei piloti in griglia, infatti, è scesa in pista in occasione delle FP2, che sono state caratterizzate da pioggia e condizioni miste dell’asfalto. Oscar Piastri ha segnato il miglior tempo in 1:34.725 con gomma soft. Altri piloti hanno tentato di sfruttare lo spazio a loro disposizione, anche con gomma intermedia, lamentando però alternativamente zone bagnate e zone asciutte. Poco prima della bandiera a scacchi, Leclerc è riuscito a portare a termine un giro cronometrato, classificandosi però solo terzo e a quattro secondi dalla McLaren di Piastri.
Espiazione
Per la seconda volta, e sembra quasi uno scherzo, Red Bull dovrà trattare il Gran Premio del Giappone come il proprio banco di prova. Come la passata stagione, infatti, la scuderia anglo-austriaca è arrivata a Suzuka con il peso gravoso di una sconfitta sulle spalle. Tuttavia, a differenza della disfatta di Singapore 2023, c’è un retrogusto differente nel post Melbourne, in quanto sono state entrambe le Ferrari a salire sui due gradini più alti del podio. Di fatto, nella terra del Sol Levante, Red Bull cerca la rivincita, e pare già sulla buona strada.
Max Verstappen e Sergio Perez hanno concluso la prima sessione di prove libere rispettivamente in prima e in seconda posizione, a poco meno di due decimi l’uno dall’altro. Questi risultati stonano con il clima che si respira nel garage del team di Milton Keynes, all’interno del quale sedeva tranquillo Helmut Marko. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, l’austriaco sarebbe dovuto essere l’assente clamoroso del weekend giapponese.
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La prova del nove
L’1-2 della Ferrari al Gran Premio d’Australia ha indubbiamente infuocato gli animi dei Tifosi. Ma quel risultato, quanto ci dice della posizione in cui si trova la scuderia di Maranello? La risposta sarebbe dovuta arrivare durante le FP2 che, però, hanno risolto ben pochi dilemmi. Nonostante ciò, c’è qualcosa che può soffocare l’impazienza (fino alle prove libere tre, perlomeno). Carlos Sainz e Charles Leclerc, infatti, negli ultimi minuti della prima sessione di prove libere, si sono dedicati a un mini stint su gomma soft. I piloti della Rossa hanno dimostrato un ritmo eccezionale, tanto da concludere un giro in 35.2, con un secondo di vantaggio su Verstappen. Si tratta indubbiamente di dati sterili, in quanto mancano troppe informazioni per trarne delle conclusioni certe, ma che fanno sicuramente ben sperare.
Un telaio per due
Anche la più lineare delle due sessioni di prove libere è in realtà stata macchiata da una bandiera rossa. A causare l’interruzione delle attività in pista è stato Logan Sargeant che, andando largo in curva sette, ha messo la monoposto a muro. Come se questo non bastasse, si trattava effettivamente della vettura del compagno di squadra, Alexander Albon, che aveva subito la stessa sorte a Melbourne e che era già stata rappezzata dal team. Una tragedia senza fine, quella che sta vivendo Williams. La scuderia britannica, infatti, dovrà aspettare il Gran Premio di Miami per ricevere finalmente un telaio nuovo. Nonostante la questione sia complessa e sottintenda molti aspetti che non conosciamo, ci dice molto in merito a quali siano le priorità della squadra.
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Crediti immagine di copertina: Scuderia Ferrari via X