Carlos Sainz è rientrato dalla pausa estiva decisamente rilassato e pronto per un ultimo sprint: si riparte dal GP d’Olanda, dunque andiamo ad analizzare le sue parole in vista del weekend.
In vista del GP d’Olanda, Carlos Sainz ha raccontato le sue sensazioni al rientro dalla pausa estiva. Lo spagnolo si è anche soffermato sulla firma del contratto con la Williams: ecco le sue dichiarazioni.
Il 29 luglio, il primo giorno della pausa estiva, la Williams e Carlos Sainz hanno ufficializzato l’accordo che li vedrà insieme per la prossima stagione. L’attuale pilota Ferrari, ha definito quello da gennaio ad agosto un periodo molto stressante a livello mentale. Non è riuscito a quantificare quanto questo abbia influito sulle sue prestazioni in pista, ma ha ammesso di aver finito la prima parte della stagione con molta stanchezza.
Dopo l’annuncio, però, il pilota ha avuto a disposizione tre settimane per dedicarsi al relax, staccando dalla Formula 1. “Ora che ho definito il mio futuro sono più sereno, durante le vacanze ho potuto disconnettere completamente la mia mente da ogni tipo di pensiero e ho ricaricato al 100% le batterie“.
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Nonostante il suo futuro sia legato ad un’altra scuderia, Carlos Sainz ha ribadito quanto amore abbia per la Ferrari. “Non vedo l’ora di salire sulla mia Ferrari per spingere al massimo per queste ultime dieci gare insieme“. Ha anche accennato quali sono i suoi obiettivi per questa stagione: portare più podi e vittorie possibili alla Ferrari e, magari, anche il Mondiale Costruttori.
Per quanto riguarda le prestazioni in pista, dal Canada la Ferrari è andata in difficoltà, non riuscendo più a confermare quanto di buono fatto nei primi weekend dell’anno. Carlos Sainz ha spiegato il lavoro fatto in fabbrica.
“Abbiamo analizzato ogni dato che abbiamo raccolto nelle ultime gare e questo ci ha permesso di mettere insieme un quadro esatto per capire cosa non è andato come ci aspettavamo. Ora è solo questione di tempo per mettere in macchina le parti che ci servono per recuperare la competitività persa. Ci servono due o tre decimi che potrebbero fare la differenza visto quanto ravvicinati sono i valori”.
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