Dal Mondiale di Verstappen al caldo torrido che quasi ammazza i piloti: ecco i Punti Chiave del GP del Qatar di F1.
F1 | I Punti Chiave del GP del Qatar – Max Verstappen vince il titolo al sabato, la McLaren può ambire al secondo posto nel Costruttori e il caldo attenta alla salute dei piloti…
Tre volte SuperMax
Max Verstappen vince agevolmente il suo terzo Mondiale Piloti consecutivo. Poco da dire, le prestazioni dell’olandese sono sotto gli occhi di tutti. Il pilota Red Bull porta a casa una gara perfetta sotto ogni punto di vista, prendendosi una vittoria dominante nonostante i distacchi apparentemente ridotti. Una performance che gli permette, fra l’altro, di battere il record di giri in testa in una singola stagione, precedentemente detenuto da Sebastian Vettel.
Un trionfo costruito nel primo stint, grazie ad una gestione delle gomme da manuale, che gli consente di trarre vantaggio dal primo pit stop di Oscar Piastri. Il neozelandese, ritrovatosi nel traffico, perde ben sei secondi dalla Red Bull in prima posizione, finendo irrimediabilmente fuori dai giochi. Chapeau per SuperMax, un’icona della Formula 1 contemporanea.
Adesso si fa sul serio
Charles Leclerc, dopo il GP di Suzuka, ha espresso perfettamente il concetto: se McLaren fosse stata performante anche in Qatar, ci sarebbe stato da preoccuparsi. Beh, pare quel momento sia giunto. Oscar Piastri trionfa al sabato, per poi confermarsi sul podio anche in gara, davanti al compagno di scuderia Lando Norris.
La McLaren si è presentata in Qatar con un pacchetto incredibilmente performante, capace di mantenere la velocità in curva e migliorare l’efficienza aerodinamica della vettura. Il risultato è che la MCL60 non solo teneva il passo della RB19 nei curvoni veloci, ma non soffriva le performance altrui in rettilineo. Con una vettura del genere, il secondo posto nel Mondiale Costruttori potrebbe non essere un obiettivo irraggiungibile.
Puntare alla sconfitta
Ferrari e Mercedes, in Qatar, hanno fatto di tutto per perdere. La Scuderia di Maranello si è presentata a Losail con un setup per niente bilanciato, incapace di incidere nelle curve veloci e distruttivo sulle gomme. Poco hanno potuto fare Charles Leclerc e Carlos Sainz, con lo spagnolo persino costretto al ritiro ancora prima dello spegnimento dei semafori, per un problema alla monoposto.
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Mercedes, dal canto suo, aveva una macchina perfetta. Tutto ciò che la SF-23 faceva male, la W14 riusciva a farlo brillantemente. La variabile, in questo caso, sono stati George Russell e Lewis Hamilton: contatto al via, gara buttata. Un’occasione persa in una lotta per il secondo posto nel Mondiale Costruttori che potrebbe presto diventare un triello. Occhi puntati sul triple header americano e ai riscontri che ci darà.
Le notti d’Oriente
“C’è un deserto immenso / Un calore intenso / Ehi è caotico, ma io ci vivo laggiù” recita il brano di Aladdin, perfetto per descrivere la gara di Losail. Tre veri Punti Chiave del GP del Qatar di F1: il deserto immenso, con la sabbia che invade la pista e la rende scivolosissima; il caldo intenso, che porta Sargeant al ritiro, Ocon a vomitare in auto e altri piloti quasi a svenire; il caos, quello delle gomme Pirelli che esplodono sui cordoli qatarioti.
Tre problemi diversi, tutti e tre estremamente dannosi per la sicurezza dei piloti in pista, messa (a parole) al primo posto in ogni dichiarazione d’intenti della Federazione. Il Gran Premio del Qatar è una tappa davvero necessaria? Correre una Sprint Race qui, impedendo ai piloti di testare affondo un tracciato nuovo, è stata davvero una buona idea? Confermare i cordoli piramidali, che già avevano dato problemi nell’edizione 2021, è stato un colpo di genio o tentato omicio? Ai posteri l’ardua sentenza.
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