Günther Steiner ha parlato dell’impatto che ha avuto il rientrante Nico Hülkenberg all’interno del team Haas.
Tre stagioni vissute ai margini in cui ha fatto da riserva a Racing Point prima e Aston Martin poi, dove la Formula 1 sembrava ormai essere solamente un lontano ricordo. Finchè un giorno il telefono di Nico Hülkenberg ha ripreso a squillare, trovando dall’altro lato il Team Principal della Haas, Günther Steiner, allora alla ricerca di un pilota esperto da affiancare a Kevin Magnussen per sostituire il partente Mick Schumacher.
All’interno del paddock furono parecchie le incognite che accompagnarono il momento dell’annuncio ufficiale, tuttavia il pilota numero 27 nella prima parte di questo 2023 ha saputo offrire prestazioni davvero convincenti, seppur si sia trovato a dover fare i conti con una monoposto troppo inconsistente in termini di passo gara.
Infatti non è più un mistero che il tallone d’Achille della VF-23 sia il surriscaldamento degli pneumatici, il che rappresenta un’arma a doppio taglio: in qualifica si tratta di un vantaggio che però in gara si trasforma in un deficit non indifferente. Basti pensare come nonostante le buone posizioni ottenute spesso in griglia, sia Hülkenberg (settimo posto in Australia) che Magnussen (decimo posto a Jeddah e Miami) siano riusciti ad entrare in zona punti solamente tre volte su dodici occasioni.
Del rendimento del tedesco ne ha parlato proprio Steiner, sottolineando gli aspetti che più lo hanno colpito sin qui: “Siamo rimasti davvero sorpresi da come Nico si sia inserito nel team, è stato piuttosto inaspettato“. Fondamentale è stato l’apporto che il tedesco ha saputo fornire in termini di esperienza: “Nico sa esattamente quanta attenzione prestare ai vari compiti. Ci vogliono anni per acquisire tale conoscenza, e lui la mette in pratica perfettamente prendendo le decisioni giuste“.
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Haas, urgono aggiornamenti per invertire la rotta
Il degrado eccessivo degli pneumatici rappresenta un problema non di poco conto, perciò resta da capire se gli upgrade che verranno introdotti saranno in grado di risolvere completamente o, perlomeno, arginare questa lacuna. Lo stesso Hülkenberg ha cercato di fornire una spiegazione parlando a speedweek.com: “Non è solo una questione di telaio, ma piuttosto di interazione tra sospensioni e aerodinamica che crea una finestra di utilizzo molto ristretta per le gomme”.
L’ultimo esempio che dimostra come risalire la china sia possibile lo ha fornito un altro team che ad inizio anno si trovava a remare nelle zone basse di classifica: “Dobbiamo invertire la rotta come è riuscita a fare la McLaren. In Arabia Saudita si trovavano dietro di noi e ora guardate dove sono arrivati. Sappiamo di non essere al loro livello, ma i nostri progettisti e ingegneri hanno il dovere di migliorare la situazione“, ha affermato il tedesco.
Un ruolo fondamentale lo giocheranno, quindi, gli aggiornamenti che Haas porterà durante la seconda parte di stagione, a cominciare dall’appuntamento di Zandvoort. In terra olandese, infatti, verranno introdotte novità sull’ala anteriore oltre ad una nuova specifica di prese d’aria dei freni.
Crediti immagine di copertina: motorsport.com
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