Hamilton si apre rispetto alle difficoltà che ha incontrato nella sua vita, non solo come sportivo ma come uomo, parlando di salute mentale.
Lewis Hamilton, 7 volte campione del mondo di Formula 1, dalle statistiche il pilota più forte di tutti i tempi, ma nella vita un “uomo ordinario” che ha affrontato problemi di salute mentale.
Con 105 vittorie nel palmares, il campione inglese è uno degli sportivi più noti al mondo e icona del motorsport. Tuttavia nella sua vita Hamilton non ha mai nascosto le sue difficoltà.
Fin dall’infanzia ha fatto i conti con bullismo e razzismo, per le quali ora si batte anche nella vita dentro e fuori dalla pista, usando la sua visibilità per sensibilizzare i milioni di ammiratori da tutto il globo.
Hamilton, riguardo le difficoltà psicologiche che lo hanno accompagnato per molto tempo e che affronta ancora, ha raccontato al Sunday Times: «Nei miei vent’anni ho avuto diverse difficoltà e ho combattuto con la mia salute mentale per tutta la mia vita».
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Il pilota britannico che ai tempi era già attivo in Formula 1 nel team McLaren con il quale vinse il suo primo titolo mondiale, definisce più specificamente “depressione” i problemi di cui soffriva e aggiunge: «Ne soffro dai miei 13 anni circa. A scuola avevo difficoltà per via delle corse ed ero bullizzato».
La compagnia silenziosa della depressione
«Non sapevo con chi parlare». Una compagnia della quale quindi Lewis Hamilton non parla a nessuno fino alla terapia. Il pilota infatti dichiara: «Ho parlato con una psicologa tempo fa, ma non mi è stata particolarmente d’aiuto. Vorrei trovare qualcun altro adesso».
Hamilton ha inoltre dichiarato che queste difficoltà “lo hanno fatto crescere” e aggiunge:« Da piccolo ti vengono insegnate cose che a loro volta sono state insegnate ai tuoi genitori: impari come reagire, come cambiare le cose» e conclude «Ciò che prima mi faceva arrabbiare ora non lo fa più. Sono cambiato».
La difficoltà di un “uomo ordinario”, la stoffa del campione anche fuori dalla pista dove, aprendosi rispetto alle sue difficoltà, cerca di essere d’esempio per tutta la “gente comune”.
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