Il magazine che aveva scatenato il caso Wolff ha nuovamente commentato la vicenda, rincarando la dose.
Il magazine che aveva scatenato il caso Wolff ha nuovamente commentato la vicenda, rincarando la dose. Il mensile Business F1, infatti, aveva scatenato il panico ad inizio dicembre, con pesanti accuse nei confronti dei coniugi Wolff.
La FIA, preoccupata da queste voci, aveva aperto un caso per un possibile conflitto di interessi interno alla famiglia Wolff. In particolare accusando Toto e Susie di essere a conoscenza di informazioni riservate.
Mercedes e gli altri team di F1 hanno subito dichiarato appoggio totale ai coniugi. Dopo questa “strigliata” da parte delle squadre, la FIA ha prontamente ritirato tutte le accuse.
Con l’arrivo di gennaio, però, le cose sono cambiate. Soprattutto perché tra le pagine del nuovo numero di Business F1 vi sono nuove accuse nei confronti dei Wolff.
La rivista si è prontamente difesa, spiegando di avere indagato dopo le osservazioni di Jonathan McEvoy del Daily Mail. Questo dopo lo scontro verbale avuto proprio con Wolff durante la conferenza stampa di Las Vegas. L’austriaco, infatti, era stato l’unico tra i team principal a difendere prontamente la F1 e a non voler aiutare economicamente Ferrari dopo gli ingenti danni alla monoposto di Sainz dopo aver colpito il famoso tombino.
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Il giornalista britannico aveva commentato così la vincenda: “Un cinico potrebbe dire che l’intemperanza nella risposta di Wolff potrebbe essere collegata al fatto che sua moglie Susie sia finanziariamente connessa alla F1 nel suo ruolo alla F1 Academy. Lui stesso ha coltivato il desiderio, non più sostenuto da Liberty Media, di essere il successore di Stefano Domenicali al vertice della F1“.
Business F1 del mese di gennaio si è aperto con un articolo del suo fondatore che ha attaccato duramente Wolff. “Di cosa parlano i Wolff a colazione e, successivamente a letto?“, scrive domanda Tom Rubython. “Toto Wolff ha un chiaro obiettivo in tutto questo. È un team principal in declino, che ha perso il suo fascino. Se il team Mercedes non riuscirà a ben figurare nel 2024, lui è fuori. E lo sa bene. In realtà ha già fatto il suo tempo e probabilmente se ne rende conto. Quasi nessun team principal ha avuto successo oltre i 50 anni”.
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