L’intenzione della Red Bull era, probabilmente, di far tornare Ricciardo nel posto che aveva lasciato alla fine del 2018, dopo un periodo in RB (allora Alphatauri) per riprendere il ritmo della F1.
Il ritorno di Daniel Ricciardo – pilota australiano – in Formula 1, non è stato semplice e non è riuscito a riprendersi la reputazione che aveva quando guidava per la Red Bull o Renault (ora Alpine).
Il compagno di squadra, Yuki Tsunoda, è l’unico dei due piloti RB ad aver fatto dei punti (7). Anche se è entrato in F1 con la reputazione di pilota che si scalda facilmente, ora ha imparato dai suoi errori e sta raccogliendo i frutti del suo lavoro.
Delle voci di corridoio vedrebbero il pilota giapponese vicino alla Aston Martin e Honda per il 2026, ma Tsunoda ha dichiarato di voler convincere la Red Bull a promuoverlo nella squadra “senior”. Però, per la Red Bull non è mai stato nella lista dei piloti più papabili per un posto nella vettura campione in carica. Per ora rimane ancora Ricciardo la principale minaccia per Sergio Perez per la seconda vettura Red Bull.
Fin dai test di Silverstone, dove Ricciardo ha fatto un’ottima perfomance, ha dichiarato di voler tornare alla Red Bull il prima possibile.
I dati di Ricciardo
Dopo essere dovuto rimanere in panchina per cinque GP a causa di un infortunio (per un incidente a Zandvoort), l’Honey Badger era convinto che sarebbe ripartito alla grande in questa stagione.
Ricciardo, però, è stato battuto dal compagno giapponese in tutte e 4 le gare disputate dall’inizio della stagione ed è rimasto “stupito” dal suo deficit di passo.
Ha sperato di fare bene nel suo GP di casa a Melbourne, ma il suo ultimo giro lanciato in Q1 è stato eliminato per Track limits ed è uscito nella prima fase delle qualifiche. Nel frattempo, Tsunoda ha dimostrato che, per quanto grezza, la VCARB 01 avesse una velocità sufficiente da battere le due Aston Martin e finire settimo.
Ricciardo ha ammesso che non ci sono stati particolari problemi con la sua vettura, semplicemente non riusciva a tenere il passo del compagno e nelle curve non riusciva a fare i tempi della seconda monoposto RB.
Quando gli è stato chiesto se avesse individuato i suoi difetti, Ricciardo ha dichiarato: “stiamo cercando di ottenere, come sempre, un po’ di downforce (deportanza) per avere un po’ più grip nella parte posteriore.”
“Ma ad essere sinceri, ho avuto difficoltà nelle parti ad alta velocità a Melbourne e in Arabia [Saudita]. In Arabia Saudita abbiamo visto dai dati che eravamo sottotono, quindi ci è sembrata una piccola spiegazione per questo. Ed è stato il caso anche a Melbourne in curva 9 e 10, dove ero più lento rispetto a Yuki [Tsunoda].”
Questi momenti lo riportano al suo difficile periodo in McLaren, ha affermato: “Però, non è una situazione come in McLaren. È solo importante che io continui a lavorare con i miei ingegneri e non devo concentrarmi su quello che viene dall’esterno.”
Il pilota australiano ha commento i pettegolezzi esterni dicendo che sta ignorando ogni critica riguardo alle prime gare e non vuole tornare sul punto di crisi raggiunto in McLaren che l’ha portato ad avere bisogno di una pausa. Ricciardo è già riuscito a diminuire il distacco dal compagno, arrivando a soli 0.055s a Suzuka.
Ma il tempo stringe per lui, come per molti in griglia quest’anno, e deve rimettersi in carreggiata il più in fretta possibile. Il ritorno in Red Bull nel 2025 per ora sembra non poter accadere, con Perez che sembrerebbe essere vicino ad un’estensione del suo contratto.
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Prima dovrebbe preoccuparsi di rimanere in RB. Sia Tsunoda che Ricciardo hanno iniziato la stagione con qualche pressione in più. I GP di Liam Lawson hanno lasciato tutti a bocca aperta e il pilota neozelandese rimane in attesa che si apra una porta per lui. I due attuali piloti RB potrebbero perdere il sedile da un momento all’altro e vedersi sostituiti da Lawson.
Il pensiero del team
Peter Bayer – CEO del team RB – è stato sincero e ha dichiarato che l’arrivo di Daniel Ricciardo ha segnato un cambiamento positivo immediato nel mondo in cui la squadra opera durante i weekend di gara. Mentre Tsunoda continua a maturare, l’esperienza non può essere sostituita.
Ma, anche se l’austriaco ha elogiato l’impatto di Ricciardo, il tempo sul giro in pista, per il momento, non è migliorato dal suo lato del garage RB.
L’inizio delle difficoltà di Ricciardo si può far risalire al 2021 – quando ha iniziato con McLaren – anche se è riuscito ad ottenere la vittoria a Monza. Il ritorno in pista, poi, nel 2022 ha mostrato un grande divario tra lui e il compagno di allora – Norris – con un 20 a 2 per il britannico.
Il compito di Daniel Ricciardo è quello di far ricredere tutti quelli che lo vedono finito già da quel periodo, dimostrando di essere all’altezza dello sport e di poter migliorare ancora.
L’australiano infatti non è tornato per stare in mezzo alla griglia, vuole di nuovo essere in una macchina in grado di vincere i GP e per dimostrare che merita un’altra opportunità deve raggiungere il compagno.
Ricciardo ha dichiarato che non c’è da preoccuparsi, l’incidente con Albon nell’ultima gara è stato un caso isolato. D’altra parte mancano ancora 20 GP.
Ma saprà bene che la F1 è un business che può essere spietato alle volte, e la Red Bull incarna questo aspetto più di altri team.
Mentre la F1 si prepara a tornare in Cina – uno dei posti che ha fatto gioire Ricciardo in passato – il pilota RB deve impegnarsi per tornare in cima alle classifiche e fare punti per la squadra.
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Immagine copertina: Yaw club