Stefano Domenicali, CEO di FOM, ha parlato dei lavori che riguardano Imola e Monza e del rischio che corrono le due tappe italiane del mondiale di F1
Stefano Domenicali, amministratore delegato della Formula One Management, ha parlato dell’attuale stato dei lavori per i due autodromi di Monza e Imola. Il dirigente italiano è intervenuto personalmente durante il podcast La politica nel pallone, provando a spiegare il ritardo e il rischio che stanno correndo le due tappe italiane del mondiale.
Il primo punto toccato riguarda proprio lo scorso GP di Imola che non si è corso a causa dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna proprio durante la settimana del GP. Le inondazioni hanno gravemente colpito l’autodromo Enzo e Dino Ferrari e sarà necessario fare gli straordinari perché nel 2024 il GP possa svolgersi con un’organizzazione di ottimo livello.

“Bisogna mantenere il passo con i tempi e non bisogna smettere mai di investire. Imola ha avuto la grande opportunità di essere chiamata durante il periodo del Covid e ha risposto subito presente. Ma bisogna capire la volontà del nostro paese di investire nella Formula 1 perché di base è molto difficile che un paese ospiti più di due tappe” introduce la questione il cavaliere della Repubblica Italiana.
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“Tutti i paesi investono direttamente ed è meglio lasciare fuori i privati. Quindi è il settore pubblico italiano a dover agire sulle infrastrutture se vogliamo mantenere le due tappe da noi: ci vuole un supporto anche puramente politico. Senza tutti questi accorgimenti non andremo da nessuna parte” continua ancora il primo CEO di F1 italiano della storia.
Poi una nota del tutto polemica. “L’Italia deve capire davvero come gestire questa cosa. I lavori a Monza dovevano partire a settembre ma, ad oggi, ancora non sono iniziati. Questo non va bene perché bisogna fare molto attenzione a queste questioni: la situazione sicuramente non fa ben sperare per la conferma in futuro di Monza” fa notare uno stizzito Domenicali.
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