Al termine della stagione è tempo di tirare le somme tra i box della F1. McLaren torna da sogno, Ferrari imperfetta e Red Bull grande sconfitta: le pagelle costruttori della stagione 2024 di F1
In una stagione in cui i team si sono alternati in cima ai vari podi dei 24 circuiti su cui si sono tenuti i GP della stagione 2024, c’è chi ha portato a casa il massimo e chi, invece, ha reso meno di quanto atteso. Ecco le pagelle dei costruttori per la F1 2024.
Le pagelle dei promossi
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McLaren: VOTO 9
Era l’anno in cui potevano e dovevano emergere. La monoposto è stata a lungo, nel corso dei GP, la migliore in griglia, e i frutti sono stati raccolti. Era dal 1998 che la McLaren non portava a casa il titolo costruttori e, questa volta, c’è riuscita. Un progetto iniziato due anni fa e valorizzato già sul finire della scorsa stagione grazie all’impegno e la perseveranza di Andrea Stella.

Con 6 vittorie, il team Papaya riesce, finalmente, ad imporsi sugli avversari. Dopo un inizio non perfetto, da Miami in poi la McLaren fa il vuoto, complice una Red Bull in clamorosa recessione ed una Ferrari che spreca tanto a cavallo della fase estiva della stagione. Manca il 10 per la questione ‘Papaya Rules’ e, più in generale, per la poca freddezza nelle decisioni da prendere in ottica mondiale. Errori, però, che potevano permettersi, grazie alla straordinaria vettura che hanno puntualmente messo in pista.
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Ferrari: VOTO 8
La Scuderia di Maranello ci va vicinissima, dopo averci creduto, per poi perdere le speranze, per poi ricrederci di nuovo nell’ultima parte di stagione. Alla fine gli uomini in rosso si sono dovuti arrendere solo agli uomini in arancione ma, a quanto pare, la strada potrebbe essere quella giusta.

Complice una grande stagione anche da parte dei piloti (Leclerc ha segnato, nel 2024, il maggior numero di punti in una singola stagione, nella sua carriera in F1) la Ferrari va a soli 14 punti dal sogno iridato che manca, ormai, dal 2008. I motivi dietro questo mancato successo possono certamente essere ricercati nei risultati di metà stagione, a cavallo della pausa estiva. Un susseguirsi di gare non particolarmente care alla SF-24 che, tra Canada, Gran Bretagna e Spagna, hanno portato via parecchi punti in casa Ferrari. Nella parte finale della stagione, poi, la Rossa sembrava davvero avere le carte in regola per riprendere in mano il mondiale costruttori. Quando, però, ti lasci dietro tutti quei punti, con l’avversaria diretta (McLaren) che continua a vincere, il divario si fa troppo ampio.
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Haas: VOTO 7
I segni di miglioramento si erano già avvertiti sul finire dello scorso anno e in casa Haas, il 2024, ha il sapore di un buon punto di partenza. Il team più piccolo e meno sponsorizzato della griglia è reduce, infatti, da una delle migliori stagioni della sua storia in F1.

Complice un’ottima annata da parte di Nico Hulkenberg, che ha chiuso la stagione di appena un punto fuori dalla Top 10, la Haas si è stabilmente posizionata come un solido team da centro griglia, con l’ambizione di non fermarsi a quanto ottenuto finora. Abbandonate, sembrerebbe, le ultime file, ora tocca riprendere da qui, con un volto nuovo, Ocon, ed uno semi-nuovo, Bearman. Il giovane prodotto dell’Academy Ferrari ha già avuto possibilità di dimostrare il suo valore nel corso dell’anno e, per di più, lo ha fatto anche egregiamente. Ripartire da lui, a chi scrive, sembra la scelta più oculata.
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Red Bull: VOTO 7
La grande ‘delusione’ del 2024 è proprio la Red Bull. Dopo tre stagioni di dominio assoluto, l’ultima in particolare, in pochi si sarebbero aspettati un crollo di prestazioni simile.

Iniziano da dove avevano lasciato l’anno prima, dominando in Bahrain e a Jeddah, ma già in Australia ci si rende conto che non è la vettura dello scorso anno. Nel corso di quella domenica, infatti, la macchina di Verstappen ha un problema piuttosto serio e, mentre l’olandese rientrava ai box, si vede esplodere la pasticca dei freni dell’anteriore destra, che lo costringe al DNF. La scuderia di Mylton Keyenes rimane, comunque, a galla grazie al quattro volte campione del mondo che, quasi da solo, regge il confronto con Ferrari e McLaren. Che il 2024 sia stata la fine definitiva dell’era Red Bull?!
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Mercedes: VOTO 6
Fa il necessario per non perdere il carro delle prime tre davanti, ma compie anche tanti passaggi a vuoto. Le due vittorie di Hamilton e le due di Russell garantiscono comunque una buona base di partenza per il prossimo anno, ma questo non basta.

Non basta perché la concorrenza ora è sempre di più e, per emergere, bisognerà fare meglio di altre tre scuderie almeno. Nel farlo, inoltre, la Mercedes non potrà più contare su Lewis Hamilton, volato in Ferrari. Al suo posto il giovane prodigio italiano, Kimi Antonelli, è pronto a prendersi il palcoscenico promessogli, dietro la guida di Russell, in una inedita versione da mamma chioccia. Sarà l’italiano il jolly di Toto Wolff e Mercedes, per l’anno prossimo?! Non ci è dato saperlo, chiaramente, ma se è il pilota visto nei primi due settori e mezzo delle Prove Libere del GP di Monza, le premesse sono ottime.
Le pagelle dei bocciati
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Aston Martin: VOTO 5
Ci si aspettava altro dopo la stagione precedente, in cui l’Aston Martin si è ritrovata a lottare in testa alla griglia per buona parte della stagione. E, invece, il team con sede a Silverstone ripiomba nelle difficoltà degli anni precedenti.

Alonso fa il possibile, conquistando 70 dei 94 punti totali del team color smeraldo. Dall’altra parte del box, però, il figlio del proprietario, Lance Stroll, chiude l’ennesima stagione insipida, con soli 24 punti a fine anno. Gli animi, dopo l’ufficialità dell’arrivo di Adrian Newey alla corte Stroll, sono sicuramente più rilassati. Tocca, però, fare sicuramente meglio, soprattutto dal lato del box del #18. La sensazione, finora, è che il canadese sia l’unico, nel paddock, a non pagare gli errori commessi. Gli alibi, però, ora sono esauriti e l’arrivo del genio dell’aerodinamica sembra in grado di mettere spalle al muro anche il figlio del presidente esecutivo.
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Alpine: VOTO 5 –
In casa Alpine la stagione 2024 è cominciata nel peggiore dei modi, con soli due punti nelle prime 7 gare. Il destino della scuderia francese sembrava essere quello di lottare, insieme a Sauber, nelle retrovie della griglia.

Verso metà stagione, poi, l’annuncio del ritorno di Briatore come Executive Advisor, sembra aver ridato linfa al team francese. Se è vero che, per buona parte della stagione, l’Alpine ha comunque dovuto fare a spallate per entrare in zona punti, è anche vero che i risultati indicano che la strada indicata dall’ex Team Principal Renault, è quella giusta. Estremamente positiva la stagione di Gasly che porta alla causa Alpine il doppio dei punti del compagno di squadra e, soprattutto, chiude la stagione senza causare danni alla sua monoposto. Picco della stagione dei francesi, senza ombra di dubbio, il doppio podio in Brasile (dettato anche dalla particolare condizione meteo) che garantisce il sesto posto nel mondiale costruttori, salvando una stagione che sapeva di disfatta totale.
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Racing Bulls: VOTO 4
Un ottavo posto che, in Racing Bulls, sa di stasi rispetto all’anno prima. In un anno in cui ci si aspettava di più dal team di Faenza, purtroppo i risultati non arrivano.

A metà stagione l’addio di un Ricciardo in difficoltà e la sostituzione con Lawson che sembra poter dare, almeno, qualcosa in più rispetto all’australiano. A Barcellona era stato promesso un pacchetto d’aggiornamenti che avrebbe dovuto migliorare le prestazioni delle monoposto. Pacchetto aggiornamenti che, però, arriva ed ha un impatto da incubo sulla guidabilità, rovinando quanto (poco) di buono era presente sulla VCARB-01. Dall’anno prossimo la Racing Bulls potrà contare su una nuova sede a Mylton Keynes e, soprattutto, sul pacchetto sospensioni 2024 della Red Bull. Chissà se basterà a raggiungere i risultati sperati.
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Williams: VOTO 2
La stagione della Williams Racing potrebbe essere divisa in due fasi. Nel corso della prima fase, ai punti portati da un Albon sempre più leader della scuderia, risponde a suon di 0 e DNF Logan Sargeant che sembra non riuscire a fare a meno di causare danni alla sua monoposto.

Al GP d’Italia, poi, l’americano saluta definitivamente la F1 e, al suo posto, scende in pista uno scoppiettante Colapinto. L’approccio del giovane brasiliano è stupefacente e convince a suon di buone prestazioni. Il GP di Baku sembra essere il punto di partenza di qualcosa di più convincente, con entrambi i piloti che chiudono la gara in zona punti. Ma, come si suol dire, una rondine non fa primavera e, il promettente, ma inesperto, rookie della Williams si fa impossessare dai fantasmi del suo predecessore e finisce a muro tre volte nelle ultime quattro gare dell’anno. Dall’anno prossimo, affianco ad Albon, ci sarà Sainz che, di esperienza, ne ha tanta. Non resta che scoprire se Albon soffrirà la convivenza con un pilota più esperto e più abituato alle posizioni di testa o se, come ci si augura a Wantage, potrà imparare e continuare nel suo processo di crescita.
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Sauber: VOTO 1
Poco da dire e notare sulla scuderia più in difficoltà di tutte in questo 2024. La lotta più comune a cui sono stati abituati i due piloti Sauber, è stata quella interna, per evitare l’ultima posizione.

L’unico squillo c’è stato, alla penultima gara, in Qatar, con Zhou che ha portato a casa i primi (ed unici) quattro punti della scuderia svizzera. Quella che, dal 2026, diventerà Audi ha una strada lunga e ripida davanti a sé, per riuscire ad affermarsi nel panorama del motorsport. La rivoluzione partirà già dall’anno prossimo, con Hulkenberg e il debuttante Bortoleto che si uniranno alla corta di Mattia Binotto. Il progetto, per ora, sembra ancora sotto lo 0 e, le poche premesse che ci sono, sono tutt’altro che buone.
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