L’esclusione del pilota dell’Haas Kevin Magnussen dal prossimo GP di F1, la prima dal 2012, sta facendo sorgere dubbi sul sistema delle penalità a punti introdotto nel 2014.
L’esclusione del pilota della Haas Kevin Magnussen dal GP d’Azerbaigian fa discutere parecchio all’interno del paddock: quella del danese è la prima esclusione dal 2012, quando ad essere escluso da una gara fu il francese Romain Grosjean, allora pilota della Lotus, ma è anche la prima esclusione che arriva grazie al sistema delle penalità a punti introdotto dalla FIA nel 2014.
Il sistema di penalità introdotto 10 anni fa riguarda una soglia di punti di penalità da non superare: nel momento in cui un pilota supera la soglia dei 12 punti di penalità in un arco di tempo di 12 mesi, scatta l’immediata esclusione dal Gran Premio successivo, una squalifica di una gara.
Questo sistema è sempre stato parecchio criticato fin dalla sua introduzione, soprattutto per l’incoerenza delle decisioni degli stewards, ma mai era arrivata una squalifica per una pilota. Sono molte le voci del paddock che hanno criticato la squalifica automatica di Magnussen, che arriva a seguito delle penalità date al pilota danese durante il GP d’Italia.
La critica del paddock: “Penalità dura e ingiusta”
Martin Brundle, ex pilota e commentatore di Sky Sports, sostiene che si tratta di un giudizio duro, poiché le sue azioni durante il GP di Monza non erano pericolose: “I punti dovrebbero essere assegnati solo per infrazioni molto gravi, per il resto le penalità di tempo sono sufficienti.”
Lo stesso Pierre Gasly, pilota dell’Alpine coinvolto nel contatto con Magnussen che ha portato alle penalità di 10 secondi per il danese, ritiene che la decisione di squalificarlo sia troppo dura: “Spero che possano tornare indietro [con la decisione di escluderlo], è una decisione ingiusta. C’è stato un contatto ruota a ruota ma alla fine non ho perso tempo. Sarei felice di difenderlo [davanti ai commissari].”
Anche Fernando Alonso è intervenuto sulla questione: “I punti di penalità, come abbiamo discusso molte volte, dovrebbero essere assegnati per guida pericolosa, e un paio di punti che ha accumulato non sono sicuro che siano per questo. Non ho qui la lista, ma a volte si tratta di eventi in pit lane, linea bianca, unsafe releases, queste cose qui… Questo [l’incidente di Magnussen] fa parte delle corse.“
L’esclusione di Magnussen arriva in un momento particolare della sua avventura in F1, avventura che sembra nuovamente al capolinea dopo il primo addio del 2020, in quanto la Haas ha deciso che la coppia di piloti per il 2025 saranno il britannico attualmente in F2 Olivier Bearman, che ha già debuttato in F1 alla guida della Ferrari come sostituto di Sainz, e il francese Esteban Ocon, ora all’Alpine, e difficilmente il danese verrà valutato per la Racing Bulls e la Sauber, unici team attualmente con un posto libero.
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