F1 | Mercedes, Toto Wolff vuole modifiche al budget cap

Toto Wolff, team pricipal Mercedes, vorrebbe delle modifiche al regolamento F1 del budget cap: “Va stabilito fermamente chi lavora nei team e chi no”.

Secondo Toto Wolff, team principal Mercedes in F1, il regolamento del budget cap va cambiato. Sono tante, infatti, le zone grigie che i team possono sfruttare per aggirare il tetto sui costi. Fra queste, c’è la definizione troppo “morbida” di personale facente parte o no della squadra.

La FIA è attualmente impegnata nel calcolo delle spese legate al 2022. Il GP d’Ungheria è stato caratterizzato, da questo punto di vista, dalle numerose voci che si sono rincorse, riguardo team più o meno colpevoli di aver infranto le regole.

Al netto delle polemiche, una delle difficoltà intrinseche al regolamento del tetto dei costi in F1 è la definizione di ciò che fa parte (o meno) del team in questione. Sono tante le squadre che sfruttano le proprie aziende esterne alla F1 per aiutare la corrispettiva scuderia in pista.

F1 Mercedes Wolff Budget cap
Toto Wolff al GP di Spagna – Jacopo Moretti per PaddockNews24

Wolff auspica un budget cap con limiti più marcati

Su domanda diretta da parte di Motorsport, Toto Wolff ha espresso la sua idea in merito: “È estremamente difficile controllare quali attività, non relazionate alla F1, aiutino in realtà le scuderie nei loro sviluppi. Ci sono alcune squadre che hanno migliaia di dipendenti smistati su vari progetti, commerciali e non“.

Con noi [Mercedes] è più semplice, abbiamo tutto sotto un’unica entità – continua il team principal delle Frecce d’Argento – Si può notare come tutti i dipendenti siano nello stesso posto e si capisce facilmente quali lavorino in F1 e quali no. Con altre squadre, che hanno tante filiali diverse, è più complesso“.

Per il 2026, l’idea di Wolff è chiara: “Non ho mai esitato a dirlo: dovremmo sbarazzarci di tutto ciò“.


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Chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro

La FIA, con la TD45, ha già provato ad agire su questo fronte. La direttiva, difatti, vieta il trasferimento di proprietà intellettuali da aziende non facenti parte della F1 alle scuderie, al di fuori del budget cap. Ciò però non basta e restano, come evidenziato da Wolff, diverse zone grigie.

Per il team principal austriaco, la via dura è quella da percorrere: “Grazie ai nostri progetti ingegneristici, ricaviamo un bel flusso di entrate. È difficile, quindi, fare a meno di queste aree tecnologiche, ma ne gioverebbe la Formula 1“.

La mia idea è che una persona che lavora in F1 – conclude Wolffnon possa essere assegnata a nessun progetto esterno alla F1 stessa. È la cosa giusta da fare: questa è Formula 1, questa non è Formula 1. Se qualcuno spende anche solo 10 secondi su un progetto legato ad una scuderia, allora quel qualcuno rientra a pieno titolo nella F1. È la strada giusta da seguire“.


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