La FIA starebbe pensando di abolire il DRS durante le sessioni di libere e qualifica. Tentativo di ridimensionare la superiorità Red Bull?
Quanto emerso in qualifica a Spa non ha fatto altro che ampliare ulteriormente un tema che da inizio stagione tiene banco: l’enorme effetto DRS di cui dispone la Red Bull. I dati, si sa, non mentono mai. Max Verstappen in Belgio ha messo a segno entrambe le pole position, anche se col brivido nello Shootout visti i pochi millesimi che lo dividevano da Oscar Piastri e Carlos Sainz, rispettivamente a 11 e 25 millesimi.
Al venerdì, in occasione delle qualifiche ordinarie, l’utilizzo dell’ala mobile era consentito a differenza del sabato. È comunque doveroso sottolineare che la bontà della RB19 non proviene solamente dal Drag Reduction System, come affermato dal Direttore Tecnico del team di Milton Keynes, Pierre Waché: “Il nostro DRS non ha nulla di magico. Semplicemente quando attivato diminuisce ancor di più la già bassa resistenza all’avanzamento che possiede la nostra vettura”.
Comparando, ad esempio, le qualifiche in Belgio (no DRS causa pioggia) e Ungheria (DRS utilizzato), tracciato in cui il sistema non ha un effetto così prepotente data la differenza tra il rettilineo principale e quello del Kemmel presente in quel di Spa-Francorchamps, si evince come il distacco tra Red Bull e gli inseguitori sia stato minore.
Lo dimostrano i soli 3 millesimi che hanno diviso Verstappen da Lewis Hamilton all’Hungaroring, segno di come il britannico abbia potuto fare la differenza nei tratti guidati sfruttando grip meccanico e trazione, nonostante guidi una monoposto che, ad oggi, è tecnicamente lontana dalla RB19.
Quel che comunque rimane certo è il delta di velocità che Red Bull mostra rispetto alla concorrenza, soprattutto nei circuiti a basso carico come quello belga. A tal proposito è emerso un dato interessante, sempre comparato a Hamilton.
Il sette volte campione del mondo deteneva la velocità di percorrenza migliore nella zona dell’Eau Rouge, con i suoi 313.4 km/h, mentre le due vetture anglo-austriache si attestavano sui 308 km/h. Una volta giunti sul rettilineo del Kemmel le forze in campo subivano un netto ribaltamento, con le Red Bull sopra ai 338 km/h ed Hamilton “fermo” a 333 km/h.
Leggi anche: F1 | Verstappen: “Migliorare la RB19 in qualifica? No”, e spiega il motivo
Per la Federazione Internazionale l’ala mobile “non è necessaria”
Il sistema di riduzione del drag (resistenza all’avanzamento) venne introdotto nel 2011 con lo scopo di ridurre la resistenza aerodinamica nei rettilinei al fine di favorire i sorpassi. Questo, per forza di cose, non avviene sul giro secco ed è, quindi, considerato inutile. Perciò, la Federazione sembra stia seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di abolizione del DRS in qualifica.
A rivelarlo è la testata tedesca Auto Motor und Sport, secondo la quale il team che ne farebbe le maggiori spese sarebbe proprio Red Bull. Ebbene sì, perchè nonostante nel corso degli ultimi weekend la squadra capitanata da Christian Horner stia “sacrificando” l’effetto dell’ala mobile a vantaggio della gestione gomme, caricando maggiormente a livello aerodinamico la propria vettura, il vantaggio rispetto alle altre nove scuderie rimane comunque importante.
La squadra anglo-austriaca è senza dubbio quella che ha lavorato meglio e ora sta meritatamente dimostrando una superiorità schiacciante sotto ogni punto di vista, soprattutto in termini di efficienza aerodinamica. Per questo è lecito chiedersi: trattasi di una scelta logica oppure di un tentativo “artificiale” da parte della Federazione di livellare le prestazioni in favore dello spettacolo?
Naturalmente occorre precisare che la superiorità degli uomini di Milton Keynes non verrebbe comunque intaccata, dal momento che la RB19 ha sempre dimostrato, sin da inizio stagione, di avere come caratteristica predominante la costanza sul passo gara.
Crediti immagine di copertina: formu1a.uno
Seguici sui social: Telegram – TikTok – Instagram – Facebook – Twitter