Esteban Ocon, prossimo a lasciare la Alpine, ha parlato dei problemi interni del team francese e di come spera di evitarli quando sarà un pilota Haas.
La grande crisi di performance che ha afflitto il team Alpine in questa stagione ha radici profonde: secondo Esteban Ocon, promesso sposo della Haas per il 2025, vi sono alla base gravi problemi di comunicazione interna.
Dopo il Gran Premio di Monaco, il team di Enstone ha annunciato di non voler rinnovare il 28enne francese, che si è quindi accasato in Haas. Un team con un potenziale minore, ma sfruttato meglio, dove un pilota con le capacità di Ocon può sicuramente fare da “talismano” per la squadra. Secondo lui, la Alpine non ha ascoltato abbastanza i suoi feedback, né quelli dei suoi compagni di squadra, e vi sono degli evidenti “cortocircuiti” nella comunicazione interna fra le parti.
L’assenza di una “cerchia” fidata
Il pilota di Évreux non ha di certo usato parole al miele: “Ho dato tutto ciò che avevo alla squadra, quindi me ne vado senza rimorsi. Non avrei potuto fare di più per far progredire il team con i miei feedback”. Entrando più in dettaglio, Ocon ha spiegato che “di norma, i piloti creano intorno a sé una cerchia ristretta di persone con cui discutere, e da cui poi ricevere un responso tecnico. Se riporti di avere un problema, loro ti dicono se e come potranno risolverlo. Ma in Alpine non funziona così”.
Leggi anche: F1 | Gasly difende il lavoro dei tecnici Alpine: “La A524 ha solo bisogno di trovare la prestazione”
Il #31 ha rincarato la dose, indicando questo problema interno come causa principale della performance insoddisfacente del team. “Non avendo questo tipo di sistema, a volte il team ha ignorato le mie segnalazioni e non ha risolto i problemi che riportavo. Ecco perché ci portiamo dietro certi difetti da cinque anni, ho provato a guidare la squadra ma non mi hanno ascoltato abbastanza”, ha tuonato Ocon, che si è anche detto scettico sul futuro del team di proprietà di Renault. “Ci sono delle persone nuove in arrivo, ma senza quella cerchia di base di cui parlavo non è possibile fare uno step importante”, ha concluso.
Cosa riserverà il futuro in Haas?
Nonostante l’esperienza negativa, adesso Ocon sa perfettamente che stabilire una dinamica interna fruttuosa sarà prioritario. Il francese è consapevole, infatti, che dovrà iniziare col piede giusto: “Non posso permettermi di aspettare a stabilire un mio metodo, è un processo che può richiedere anche un anno e devo iniziare subito”, ha ammesso. “Ora l’ho imparato, avere quella cerchia di persone è fondamentale. Voglio che ogni volta che dico qualcosa, il team mi dia un feedback chiaro e mi spieghi il suo punto di vista, altrimenti è fiato sprecato”.
Nel 2025, al suo fianco in Haas ci sarà il rookie Ollie Bearman. Sarà un’esperienza nuova per Ocon, che finora ha avuto compagni di grande spessore come Pérez, in Force India, e Ricciardo, Alonso e Gasly in Alpine. Dopo aver lodato il lavoro di questi ultimi, spiegando che anche con loro il team di Enstone ha spesso fatto “orecchie da mercante”, Ocon ha provato a sfilarsi dall’etichetta di team leader de facto: “Non so se sia la parola giusta, ma ci metterò impegno, sforzo e dedizione totali. Cercherò di non sorvolare su alcun dettaglio se penso che possa dare beneficio al team”, ha promesso il francese.
Dalle sue parole emerge chiaramente un forte risentimento verso l’Alpine, rea di non aver valorizzato abbastanza il suo contributo. Seppur indirizzata dalla chiusura di altre porte, la scelta di Haas porterà Ocon in un ambiente molto più “a misura d’uomo”, oltre che più stabile in termini di personale. A giudicare dalle sue parole, il team americano può essere davvero la boccata d’aria fresca necessaria a fargli esprimere tutto il suo talento in pista.
Immagine di copertina: BWT Alpine F1 Team
Seguici sui social: Telegram – TikTok – Instagram – Facebook – Twitter