Ennesima uscita di Perez in Q1 a Las Vegas. Secondo il messicano l’auto non funziona e inoltre c’è il problema dell’ala posteriore.
Continua il periodo negativo per il messicano della Red Bull che vede il distacco da Max aumentare sempre di più. Perez non è riuscito a passare il Q1 a Las Vegas per la sesta volta questa stagione mentre il suo compagno ha ottenuto una quinta posizione.
La stagione di Checo, seppur iniziata dignitosamente, sta prendendo una piega sempre più negativa e, nonostante il rinnovo, il suo sedile è sempre più a rischio. Con la mancanza di prestazioni da parte del proprio secondo pilota Red Bull si appresta a perdere la lotta al titolo costruttori sia con Mclaren che con Ferrari. Uno scenario che a inizio anno risultava impronosticabile.

Le dichiarazioni di Perez sull’uscita in Q1
Checo, che partirà sedicesimo, si è espresso sulle problematiche avute in qualifica. “La macchina semplicemente non sta funzionando per me. In questo momento arriviamo ai weekend e esploriamo diverse configurazioni, ovviamente non è l’ideale.”
“Vorresti essere in cima alla classifica, ma quando non hai grip è molto difficile e vieni spinto a fare errori. Non abbiamo mai avuto passo nelle qualifiche ed è stato il problema maggiore. La situazione non è migliorata e avremmo dovuto usare un secondo set di gomme nuove.”
Secondo Perez nella giornata di domandi saranno più competitivi e molte cose possono succedere. Rimarrà da vedere se la rimonta sarà messa a dura prova dall’ala posteriore troppo carica che renderà più difficili i sorpassi.
Il problema dell’ala posteriore Red Bull
A rendere questo weekend ancora più complicato per Perez e Verstappen ci ha pensato direttamente il team di Milton Keynes. Per problemi evidentemente di budget cap (legati alle spese della vettura “senza cannoni” e dagli incidenti) la Red Bull non ha portato un’ala specifica per il circuito di Las Vegas.
Questo ulteriore problema si somma a quelli già esistenti per Perez che, oltre a non trovare il feeling con la vettura, deve litigare con un ala posteriore troppo carica che offre un importante deficit in termini di velocità di punta. La problematica già riscontrata a Monza è ancora più evidente dati i lunghi rettilinei del circuito americano.
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