Attraverso il proprio responsabile, Mario Isola, Pirelli ha avanzato l’idea di introdurre un nuovo pneumatico da bagnato: la super-intermedia.
Durante il weekend di Spa-Francorchamps è tornato in auge il problema che ormai da un anno e mezzo affligge la Formula1, ossia le condizioni di pista bagnata. Sotto accusa, ancora una volta, sono finiti gli pneumatici Pirelli, protagonisti di diverse critiche da parte dei piloti. Su tutti George Russell, il quale è arrivato a definire la gomma full wet “inutile”, affermando come venga utilizzata solamente in regime di Safety Car quando il regolamento ne impone l’uso.
Tutto ciò lo si è potuto facilmente constatare nel corso della Sprint Race in Belgio, dove si è visto che la gomma da bagnato estremo riduce il rischio di acquaplaning ma, contemporaneamente, produce tempi sul giro piuttosto lenti. Proprio per questo, appena ne hanno l’occasione, i team montano immediatamente la gomma intermedia.
In aggiunta, non va dimenticata un’altra problematica, ossia la visibilità. I nuovi regolamenti in questo senso non hanno aiutato, anzi, hanno contribuito a peggiorare il problema. Questo perchè le vetture ad effetto suolo ricavano la maggior parte del proprio carico aerodinamico dal fondo che, a sua volta, causa delle enormi cascate d’acqua che rendono impossibile lo svolgimento delle gare.
Su tutti questi aspetti è intervenuta la stessa Pirelli, attraverso le parole del responsabile Mario Isola: “A Spa abbiamo avuto un feedback chiaro sulla situazione di intermedia e full wet. Crediamo ci sia la necessità – afferma a RaceFans – di sederci assieme alla FIA e ai team per decidere quale direzione intraprendere“.
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Le strade, al momento, sembrano essere due: “Se l’idea è quella di rimanere con la situazione attuale, cioè se c’è molta acqua in pista si interviene con la bandiera rossa o con la Safety Car, allora la soluzione migliore è probabilmente quella di sviluppare un altro tipo di pneumatico intermedio. Chiamiamola super-intermedia o intermedia plus, ovvero una gomma più adatta alle condizioni bagnate”, ha detto il responsabile Pirelli.
Al contrario, invece, se l’idea è quella di continuare a sviluppare un dispositivo in grado di ridurre gli spruzzi e, quindi, consentire di gareggiare in condizioni di bagnato estremo: “Dobbiamo mantenere i due prodotti, rimanere con l’intermedia che abbiamo ora e – continua Isola – con quella nuova in grado di funzionare senza termocoperte, oltre a migliorare la full wet”.
Recentemente infatti, la casa milanese ha introdotto un nuovo tipo di gomma full wet in grado di garantire le stesse prestazioni della precedente, ma senza l’utilizzo della termocoperta. “Forse queste prestazioni non sono ancora sufficienti per generare il giusto crossover con le intermedie, ma ci lavoreremo grazie ai dati che abbiamo raccolto in questi mesi”, ha spiegato Isola.
In ogni caso, tutto dipenderà dalla strada che deciderà di intraprendere la Formula 1 in termini di visibilità. A questo proposito, il mese scorso a Silverstone si è tenuto il primo test che ha avuto come protagonista un nuovo prototipo di copriruota “anti-spruzzi”.
Dai risultati è però emerso come questo dispositivo non sia ancora pronto all’introduzione, sebbene verranno effettuati nuovi tentativi in autunno. “Dovrà essere una decisione comune, non solo di Pirelli. Se vogliamo andare in questa direzione allora sarà necessario sviluppare un nuovo disegno del battistrada“, ha affermato il responsabile della casa milanese.
Nel frattempo, in attesa di capire come si evolverà la situazione, i test continuano. L’ultimo prima della pausa estiva ha avuto luogo proprio in Belgio tra martedì e mercoledì. A prenderne parte sono state rispettivamente Aston Martin, con Stoffel Vandoorne e Lance Stroll, e McLaren, con Lando Norris e Oscar Piastri. Il lavoro delle due scuderie si è concentrato, appunto, unicamente sulle coperture da bagnato.
Crediti immagine di copertina: motorsport.com
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